Due battute con Kimmo, “fratellino” di Sami, nuovo allenatore del Lugano
LUGANO – Tre giorni ancora e l'HCL e la città di Lugano daranno il benvenuto a Sami Kapanen, l'uomo chiamato per portare una ventata di novità e – possibilmente – dei successi alla Cornèr Arena.
In città lunedì per assaggiare la nuova realtà e vestirsi per la prima volta di bianconero, il coach finlandese potrà davvero cominciare a raccontarsi ai suoi nuovi tifosi, levare le prime curiosità. Certo almanacchi e internet aiutano a farsi un'idea; per chi è a digiuno di NHL il 45enne è in ogni modo solo un uomo venuto dal freddo. Proprietario-dg-ds-allenatore di una squadra passata dalla Spengler. Tutto qui.
Qualche altro “indizio” su chi sia il nuovo allenatore del Lugano ce lo ha dato un altro addetto ai lavori. Uno che di nome fa Kimmo e di cognome... Kapanen. Il “fratellino” del neo bianconero (ha un anno in meno), è stato un ottimo portiere – più di 700 match tra Liiga, SHL e DEL – e un dirigente al KalPa prima di riciclarsi agente.
«Raccontarvi com'è Sami è difficile - ha sottolineato Kimmo – per me è semplicemente mio fratello. È simpatico, gentile, altruista e... una grande persona».
E l'allenatore dei ticinesi...
«Sono molto felice che abbia avuto e colto l'opportunità di diventare head coach del Lugano. E, potete stare certi, farà un gran lavoro dalle vostre parti».
Niente scaramanzia?
«Cominciate a programmare la festa per il titolo», ha chiuso con una battuta.