
LUGANO - Planata a Lugano, la Svizzera ha ufficialmente visto partire la “missione-Italia”. Con in palio il prossimo Mondiale, la selezione rossocrociata proverà a preparare nei minimi dettagli una sfida, quella di venerdì a Roma, che vale anni di lavoro.
«È sempre bello essere qui a Lugano ed è bello tornarci con la Svizzera - ha sottolineato Pier Tami, direttore delle squadre nazionali - Per di più in preparazione di una partita che abbiamo definito finalissima, anche se in realtà le finali saranno due. La verità è che ce la giochiamo: arriviamo a pari punti alle sfide decisive e spero che Lugano ci porti fortuna. L’Italia era favorita prima ed è favorita ancora oggi, ha vinto con merito l’Europeo… Siamo ben consci dell’impegno che ci aspetta ma la fiducia ce l’abbiamo. Le ultime partite l’hanno dimostrato e sono convinto che con una grande prestazione possiamo ottenere il primo posto».
C’è qualche defezione all’ultimo momento ma i piani sono quelli…
«Le defezioni ci sono sempre, soprattutto a novembre, mese nel quale gli infortuni sono dietro l’angolo. Ma non dobbiamo pensare a questo perché succede anche in casa degli altri».
L’ultima sfida tra le due selezioni è finita pari. E un nuovo pareggio manterrebbe intatte le possibilità della Svizzera di qualificarsi. Non sarebbe male…
«Non vai a giocare a Roma per un pareggio. Poi, però, se alla fine sarà un pareggio, saremmo contenti perché ci permetterebbe di avere nelle nostre mani la possibilità di qualificarci. Un pari è comunque un risultato positivo, che è quel che cerchiamo».
Si dovrà provare a sfruttare le debolezze dell’Italia.
«L’Italia è forte, non ha punti deboli. Dipende sempre dal momento, dalla partita, dalle situazioni… Concentriamoci sui nostri punti di forza, sulla nostra squadra e giochiamocela fino in fondo».
A Lugano c’è il… Lugano.
«Che ultimamente è sempre stato abituato a giocare per la parte alta della classifica. Quindi è una conferma. È una squadra di buoni giocatori, esperta e pragmatica, e sono sicuro che anche quest’anno farà un campionato più che ottimo».
Peccato in questa selezione manchi un giocatore del Lugano. Magari Bottani.
«Sì, è un buon giocatore. Diciamo che al suo posto gioca un certo Xherdan Shaqiri, quindi è anche difficile...».
Planata a Lugano, la Svizzera ha ufficialmente visto partire la “missione-Italia”. Con in palio il prossimo Mondiale, la selezione rossocrociata proverà a preparare nei minimi dettagli una sfida, quella di venerdì a Roma, che vale anni di lavoro.
Con tutte queste assenze si ha un pò il dubbio che se ci sarà un risultato positivo sarà per demerito degli avversari che per merito degli svizzeri. Sono troppi i titolari che mancano, e i rimpiazzi che non hanno mai giocato in nazionale sono pesci fuor d'acqua.