Chapecoense: familiari di alcuni giornalisti morti fanno causa al club
«È stato il club a noleggiare l'aereo e quindi ha la responsabilità delle persone trasportate», ha detto l'avvocato Joao Tancredo
SAN PAOLO - I familiari di sette giornalisti morti nello schianto dell'aereo che trasportava la squadra di calcio brasiliana della Chapecoense a Medellin lo scorso 28 novembre hanno deciso di fare causa alla società, ritenendola responsabile della sicurezza delle persone a bordo.
«La Chapecoense deve rispondere, è stato il club a noleggiare l'aereo e quindi ha la responsabilità delle persone trasportate», ha detto l'avvocato Joao Tancredo, che rappresenta i familiari di sette dei 21 giornalisti morti mentre erano al seguito della squadra per la finale di Coppa Sudamericana.
Il legale ha rivelato di aver chiesto alla magistratura di avere accesso al contratto stipulato tra il club brasiliano e la compagnia aerea boliviana LaMia «per capire a chi spetta la responsabilità dei risarcimenti». «Una polizza d'assicurazione per i passeggeri è obbligatoria», ha spiegato l'avvocato, precisando che ''le famiglie dei sette giornalisti morti nello schianto non hanno ancora ricevuto un centesimo''.
Il responsabile legale della Chapecoense, Luiz Antonio Palaoro, ha difeso l'iniziativa legale dei familiari delle sette vittime.
«L'avvocato ha il diritto di fare quello che vuole ma deve essere chiaro che noi non siamo responsabili dell'incidente, siamo vittime. L'ideale sarebbe unire le richieste di risarcimento presso la compagnia aerea o il governo boliviano», ha detto Palaoro.
