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SUPER LEAGUE

«Io e Tramezzani marito e moglie per cinque anni»

Gianni De Biasi ha benedetto l'avventura a Lugano del suo ex vice: «È molto intelligente e preparato, confezionerà per la squadra il vestito giusto»
«Io e Tramezzani marito e moglie per cinque anni»
Gianni De Biasi ha benedetto l'avventura a Lugano del suo ex vice: «È molto intelligente e preparato, confezionerà per la squadra il vestito giusto»
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LUGANO - «Siamo stati insieme cinque anni, fianco a fianco. Abbiamo lavorato e ci siamo sentiti quotidianamente per portare avanti il progetto-Albania. Sì, io e Paolo siamo stati come marito e moglie, il nostro è stato come un mat...

LUGANO - «Siamo stati insieme cinque anni, fianco a fianco. Abbiamo lavorato e ci siamo sentiti quotidianamente per portare avanti il progetto-Albania. Sì, io e Paolo siamo stati come marito e moglie, il nostro è stato come un matrimonio. Anzi, è durato più di quanto normalmente non accada con le moderne unioni».

Chi meglio di Gianni De Biasi, allenatore della nazionale albanese, può raccontare chi è Paolo Tramezzani? Dal 2011 il nuovo mister del Lugano ha infatti fatto da vice al tecnico trevigiano, ascoltandolo, imparando da lui, a volte litigandoci.

«Ma sempre pensando al bene della selezione che dovevamo far crescere insieme», ha continuato De Biasi il quale, pur dispiaciuto per la fine della collaborazione, ha "benedetto" l'avventura del neo bianconero.

«La sua decisione non è stata improvvisa. Già in estate aveva pensato alla possibilità di partire. Poi con l'Europeo da preparare e disputare aveva declinato l'offerta del club. Negli ultimi giorni abbiamo parlato molto di questa opportunità. Paolo aveva voglia di provare a fare il primo allenatore. Ha l'età giusta, le conoscenze giuste... ed è andato».

Che tipo di mister troveremo a Cornaredo?
«Un tecnico molto intelligente e molto preparato. Sicuramente pronto per una realtà come quella bianconera e per una serie interessante come la Super League».

Nonostante abbia vissuto tutta la vita di pane e calcio, Tramezzani non ha mai fatto l'allenatore.
«Vero. E guidare una squadra non è semplice. Il ruolo comporta responsabilità molto grosse. Paolo dovrà crescere e rimettersi in gioco. Ma sono sicuro abbia la stoffa e le qualità per fare benissimo».

Moduli, giocatori, idee... che Lugano dovremo attenderci?
«Tramezzani non è un "integralista", non lavora solo con un modulo particolare: è aperto a molte soluzioni. A seconda dei giocatori che troverà in rosa deciderà se schierare la difesa a tre o a quattro. Anche in mezzo al campo dovrà fare le opportune valutazioni per poi scegliere se puntare su una linea a quattro (o un rombo) o una a cinque. Vedrete, si rivelerà un sarto abile: confezionerà per la squadra il vestito giusto, in base alle qualità e le caratteristiche della rosa».

A lei, ora rimasto "solo", toccherà divenire tifoso del Lugano...
«Mantenere l'incarico in nazionale e quello nel club era impossibile, a meno che in bianconero non volesse lavorare part-time. Il mio rapporto con Paolo, premesso ciò, non si interromperà solo perché lui non è più il mio vice. Sarò anzi, questo lo posso garantire, sulle tribune del Sankt Jakob-Park a febbraio, quando guiderà la squadra a Basilea nel suo primo match. Sarò lì per lui come per Xhaka. So già che prenderò un bel po' di freddo...».

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