Brignone, come procede il recupero?


L'italiana in vista di Milano-Cortina: «Mi piacerebbe dire che ci sarò, ma...»
L'italiana in vista di Milano-Cortina: «Mi piacerebbe dire che ci sarò, ma...»
MILANO - «Un recupero lento e noioso», così Federica Brignone ha descritto il suo processo di guarigione dopo il gravissimo infortunio subito ai campionati italiani a inizio aprile, quando ha riportato una grave frattura scomposta pluriframmentaria del piatto tibiale e della testa del perone, oltre alla rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.
Tutti si chiedono se la valdostana, capace di vincere la generale di Coppa del Mondo, sarà pronta per le Olimpiadi di Milano-Cortina, in programma nel mese di febbraio. «La parola chiave di questo periodo è "pazienza" - ha detto in un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport - Ai tifosi mi piacerebbe dire che ci sarò sicuramente, ma prima di tutto voglio recuperare per la mia salute e poi per lo sci. Che è una grandissima motivazione. Operare il crociato avrebbe significato saltare tutta la stagione, invece tornerò a indossare gli scarponi non appena starò bene. Certo, la gamba dovrà sopportare dei carichi ancora maggiori. All'inizio non potevo guidare, andare in bagno da sola o anche solo spostare un piatto».
Per l'italiana non c'è soltanto il corpo da gestire, bensì anche la... testa: «Avrò bisogno di lavorare moltissimo mentalmente per riuscire, una volta che starò bene, a trovare la fiducia sugli sci, anche in maniera veloce. Non dico che ho paura del post infortunio, ma avrò sicuramente problemi, nel senso che prima o poi arriverà un momento in cui la mia testa mi dice "hai rotto le palle, sei sempre lì concentrata" e dovrò cercare di gestirlo con positività, insieme alle persone che lavorano con me».


