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CALCIO: PROCESSO GEA, INTERROGATORIO DAVIDE LIPPI

CALCIO: PROCESSO GEA, INTERROGATORIO DAVIDE LIPPI
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Roma, 7 ott. - (Adnkronos) - "Nella mia attivita' di collaboratore esterno della Gea World non ho mai speso a nome di mio padre, Marcello Lippi; non ho mai detto ai calciatori Giorgio Chiellini ed Emanuele Blasi che avrei potuto farli giovare ne...
Roma, 7 ott. - (Adnkronos) - "Nella mia attivita' di collaboratore esterno della Gea World non ho mai speso a nome di mio padre, Marcello Lippi; non ho mai detto ai calciatori Giorgio Chiellini ed Emanuele Blasi che avrei potuto farli giovare nella Juventus o nella Nazionale. Proprio mio padre, quando cominciai la mia attivita' di procuratore e lui era allenatore, mi disse che non avrebbe mai preso un giocatore da me assistito e io non lo avrei mai messo in difficolta'". E' quanto ha affermato oggi Davide Lippi, imputato di associazione per delinquere nel processo che vede sotto accusa anche Luciano Moggi, il figlio di questi Alessandro, Francesco Zavaglia, Francesco Ceravolo e Pasquale Gallo.

Sono accusati di aver con minacce costretto numerosi calciatori ad affidare alla Gea le loro procure, accuse che vengono respinte e che, a giudicare da quanto emerso sino a oggi dal dibattimento appaiono abbastanza deboli, Davide Lippi ha deposto oggi al processo che si svolge davanti alla X sezione del Tribunale penale presieduta da Luigi Fiasconaro. Ha parlato della sua attivita' di procuratore che lo ha portato sin dal 2000 a collaborare con Alessandro Moggi e a girare per i campi di calcio alla ricera di 'talenti'. Per ogni scoperta, alla firma del primo contratto Lippi riceveva il 33% dei compensi riconosciuti al calciatore. (segue)

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