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LOCARNOLocarno: nuova visione cercasi

29.03.21 - 06:30
Luca Pizzetti, candidato per Sinistra Unita (Lista 4) al Consiglio Comunale (n.27)
LUCA PIZZETTI
Locarno: nuova visione cercasi
Luca Pizzetti, candidato per Sinistra Unita (Lista 4) al Consiglio Comunale (n.27)

LOCARNO - A Locarno non vi è una chiara visione d’insieme e nessuna linea progettuale definita. Questo, oltre che al modesto parere del sottoscritto, è anche il parere della ben più autorevole Commissione della Gestione. Nel recente rapporto relativo al Piano Finanziario (PF) 2020-24 essa ha infatti espresso chiaramente, come «il contenuto del PF […] palesa l’assoluta mancanza di una visione concreta della nostra città nei prossimi anni e si limita all’enumerazione di singoli investimenti che paiono più frutto di desideri o idee sparse che di una idea coesa di sviluppo».

Affermazioni molto severe nei confronti del Municipio, definite dalla stampa «siluri», ma sostenute da una serie di puntuali analisi e riflessioni, molto pertinenti e difficilmente opinabili. Ragione per cui il rapporto è stato firmato all’unanimità dalla Commissione della Gestione, con solo due riserve. Una prima riposta da parte del Municipio non si è fatta attendere, quando, martedì 23 marzo durante la trasmissione televisiva della RSI Elezioni comunali 2.1: Locarno, il sindaco ha deciso di «non rispondere ai siluri della Commissione della Gestione, perché siamo a un mese dalle elezioni e si sa che ognuno può fare il suo ragionamento dal punto di vista elettorale».

Questa infelice uscita, la quale sembrerebbe non troppo celatamente sminuire l’operato della Commissione della Gestione, adducendo che il contenuto del rapporto sopraccitato sia dovuto a mere riflessioni e speculazioni elettorali, è sinceramente di difficile comprensione. Soprattutto visto che la Commissione è composta dai capigruppo di tutte le principali forze politiche – dalla sinistra alla destra (PS/PC, PPD, PLR, Lega/UDC) – così come da consiglieri comunali distintisi per il loro lavoro e impegno, sia a livello cittadino che a livello cantonale. A far particolarmente riflettere non è tanto l’intervento in diretta televisiva – in cui può essere difficile soppesare ogni singola parola rispetto a una presa di posizione scritta – bensì la superficialità e l’assenza di progettualità del Piano Finanziario riscontrate dalla Commissione della Gestione e non solo.

Quest’ultimo non affronta infatti minimamente temi fondamentali e imprescindibili per il futuro sviluppo di Locarno, quali la valorizzazione del territorio, la tutela dell’ambiente, lo sviluppo insediativo centripeto di qualità, il discorso aggregativo e soprattutto il concetto dello sviluppo demografico ed economico cittadino – poiché Locarno, come ribadito dalla stessa Commissione «non deve diventare dormitorio per i lavoratori degli altri poli cantonali». Ad accentuare la preoccupazione vi è anche la banalizzazione di alcune gravi problematiche strutturali, una su tutte quella relativa alle ca. 42'000 ore di straordinari maturate a fine 2019 dal personale della città, che corrispondono al lavoro di circa 24 persone occupate a tempo pieno in un anno! Per il Municipio la soluzione a questo ulteriore debito occulto di 1,5 milioni di franchi sembrerebbe essere un semplice piano di rientro con compensazioni in tempo libero.

Al futuro Municipio spetterà quindi il fondamentale compito di sviluppare una strategia, un progetto, una visione d’insieme, non solo per uscire dall’attuale crisi sanitaria e affrontare l’altrettanto grave crisi sociale innescata da quest’ultima, ma soprattutto per la futura Locarno. Appello quest’ultimo condiviso anche dallo stesso sindaco Alain Scherrer, che sempre in televisione si è appellato alla popolazione, spiegando che «l’obiettivo principale delle elezioni è quello di avere persone che possano portare qualcosa al lavoro del Municipio, qualcosa di nuovo. Persone che abbiano la capacità di vedere magari cose che fino ad adesso noi non siamo stati capaci di vedere, una nuova visione!», perché, come aggiunge, in Municipio «sono proprio le persone che fanno la differenza».

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