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MARKO ANTUNOVICPrevenzione ed educazione contro il bullismo: lo dobbiamo ai nostri figli

21.03.23 - 12:34
Marko Antunovic, candidato Gran Consiglio per i Verdi del Ticino.
Marko Antunovic
Prevenzione ed educazione contro il bullismo: lo dobbiamo ai nostri figli
Marko Antunovic, candidato Gran Consiglio per i Verdi del Ticino.

Da padre di due figlie non posso che essere preoccupato del fatto che in Europa un adolescente su sette convive con disagi psicologici e mentali, con un aumento di ben il 40%. Un fenomeno che senza dubbio acuisce le problematiche è il bullismo in ogni sua forma e dati europei rivelano come un ragazzo su tre ne sia stato vittima, percentuale che si attesta tra il 5 e il 29% quando si parla di cyberbullismo.

C’è un legame molto forte tra essere vittima di bullismo e salute mentale a rischio: una recente indagine di HBSC (2023) ha evidenziato come tra il 2018 e il 2022, soprattutto tra le ragazze, in modo particolare nella fascia d’età 13-15 anni, ci sia un generale peggioramento del livello di benessere percepito. Sentirsi rifiutati, disprezzati o socialmente esclusi, ha conseguenze sulla nostra salute psico-fisica. Il pericolo per i giovani è quello di sviluppare comportamenti a rischio quali abuso di sostanze stupefacenti o di alcol, come pure d'isolarsi sempre più dalla vita sociale.

Si sa che qualsiasi atto di bullismo ha un impatto importante sulla salute delle giovani vittime, in un momento dove stanno formando la loro identità anche confrontandosi con gli altri. Facile comprendere come essere derisi, esclusi, sbeffeggiati, perseguitati sui social o picchiati non permetta di prendere consapevolezza di se stessi in modo positivo, lasciando importanti cicatrici che conducono spesso ad ansia, depressione e problemi alimentari. Molti giovani hanno paura di essere presi di mira e discriminati per fattori come l’aspetto fisico o l’orientamento sessuale, timori che inibiscono lo sviluppo della propria personalità.

Il cyberbullismo può essere punito a livello legislativo quando è di rilevanza penale, ma quando si parli di giovanissimi la migliore armi a disposizione è certamente la prevenzione. È dunque vitale che si investano sempre più risorse in campagne puntuali e mirate per linguaggio e fascia di età che sappiano educare i giovani dal punto di vista emotivo, facendo loro comprendere quanto essere vittime di bullismo provochi ferite importanti e agendo per creare le condizioni migliori per un ambiente sereno, a scuola, nelle famiglie e negli ambienti sportivi. I ragazzi devono essere informati sulle potenzialità delle nuove tecnologie ma anche sui rischi insiti in esse; devono potere disporre di luoghi d'incontro e di attività capaci di favorire il loro spirito di gruppo positivo e la loro crescita fisica e mentale. Allo stesso tempo, i docenti devono avere gli strumenti adatti per cogliere segnali di possibili atti di bullismo, attraverso l’attenzione costante al comportamento di bambini e adolescenti, grazie anche al supporto di esperti pronti a intervenire in caso di bisogno.

Da padre e da politico il mio appello è d'investire in formazione, prevenzione e strumenti d'intervento per combattere il fenomeno del bullismo alla radice e saper correre tempestivamente in aiuto di chi ne è vittima. Lo dobbiamo ai nostri figli. Non lasciamoli soli!

Marko Antunovic, candidato Gran Consiglio per i Verdi del Ticino

 

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