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CANTONE

Neri per caso: «Eccoci qui, nel mondo 2.0»

Nell’ambito degli showcase di Rete Uno, stasera alle 20 il celebre sestetto salernitano terrà un concerto negli studi Rsi di Lugano-Besso
Da sinistra Daniele Blaquier, Gonzalo Caravano, Mimì Caravano, Mario Crescenzo, Massimo de Divitiis, Ciro Caravano.
Neri per caso: «Eccoci qui, nel mondo 2.0»
Nell’ambito degli showcase di Rete Uno, stasera alle 20 il celebre sestetto salernitano terrà un concerto negli studi Rsi di Lugano-Besso
LUGANO - Lo scorso mese di gennaio i Neri per caso hanno dato alle stampe il nuovo album, “NPC 2.0” (Elios Edizioni), all’interno del quale troviamo tre inediti - “Lune per noi”, “Un’altra storia”, &ldq...

LUGANO - Lo scorso mese di gennaio i Neri per caso hanno dato alle stampe il nuovo album, “NPC 2.0” (Elios Edizioni), all’interno del quale troviamo tre inediti - “Lune per noi”, “Un’altra storia”, “Make Love (sempre con te)” - e una selezione di dodici cover, che da sempre appartengono al repertorio live del gruppo, tra cui “Englishman In New York” di Sting, “Caravan Of Love” degli Housemartins e “Michelle” dei Beatles.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con uno di loro, Massimo de Divitiis.

Massimo, da una parte il disco celebra i 20 di carriera, dall’altra, con questo “2.0” molto “tecnologico”, vi proietta nel futuro… Come ti trovi in questo mondo “social”?

Devo dire che non sono mai stato un grande appassionato di social network:  mi sono iscritto a Facebook solo due anni fa e ne faccio un utilizzo limitato al mio lavoro. È molto raro che io scriva qualcosa di personale. A livello promozionale, comunque, sono convito che sia lo strumento più forte in assoluto. Grazie a Fb, ad esempio, il nostro ultimo video, pubblicato soltanto una settimana fa, è stato condiviso 15mila volte, raggiungendo 300mila visualizzazioni… Per il mio lavoro, oggi come oggi, devo ammettere che è fondamentale…

Hai visto Sanremo?

Sì, dall’inizio alla fine.

Ti è piaciuto?

Sì, Carlo Conti è un “Pippo Baudo 2.0” (ride). Trovo che Conti sia una persona molto garbata, entra nelle case della gente in punta di piedi. Lo spettacolo, di conseguenza, è come lui: molto sobrio e non invadente…

E dal punto di vista musicale, cosa puoi dirmi?

Mi è piaciuta Annalisa: trovo che abbia un timbro vocale molto interessante ed è molto brava tecnicamente. Inoltre, mi ha colpito in modo particolare la canzone di Enrico Ruggeri: ha un bellissimo arrangiamento.

Secondo te, quanto e come è cambiata la musica in questi ultimi due decenni?

È cambiata tanto. È stata penalizzata la melodia per ottenere un impatto sempre più ritmico. Si suona meno e si programma di più…

Con quali generi  sei cresciuto?

A dieci anni ho incominciato a suonare il pianoforte ed ero innamorato dei Supertramp. Poi, ho avuto una fase new wave, con i Cure e gli Smiths. Dopodiché, a quattordici anni, quando ho iniziato a suonare la chitarra, mi sono appassionato alla musica jazz, fusion prevalentemente, con i grandi maestri della sei corde come John Scofield, Pat Metheny e Mike Stern. Poi, più tardi, ho scoperto James Taylor e la chitarra acustica. In quegli istanti ho anche incominciato a scrivere canzoni.

A proposito di canzoni… Uno degli inediti dell’album è “Lune per noi”, che hai scritto con Massimo Mercede… Cosa puoi dirmi al riguardo?

“Lune per noi” è una di quelle classiche canzoni scritte di getto, molto spontanee… È un brano molto semplice, di soli tre accordi…

“NPC 2.0” è il primo disco con Daniele Blaquier, ossia colui che ha sostituito Diego Caravano. Perché Diego, dopo tanti anni, ha lasciato il gruppo?

Ha sempre avuto una grande predisposizione per l’insegnamento del canto e ha preferito prendere quella strada.

Nel 1995 cantavate “Le ragazze”... Oggi quelle ragazze sono donne…

Certo, e tante sono anche bellissime mamme che ritroviamo spessissimo ai nostri concerti!

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