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CANTONEIn Ticino l’alveare del futuro che salva le api dalla morte

10.12.15 - 06:28
Meno chimica, più natura: la startup Beehelpful ha ideato un’arnia contro le morie che affliggono l’apicoltura
Fotolia
In Ticino l’alveare del futuro che salva le api dalla morte
Meno chimica, più natura: la startup Beehelpful ha ideato un’arnia contro le morie che affliggono l’apicoltura

LUGANO - Il futuro delle api è un tronco cavo e indifferente, trasformato in alveare dall’istinto degli insetti. Favi alti un metro, una famiglia che viveva indisturbata e al sicuro dentro a un cedro: "Un amico mi chiamò perché lo aiutassi a liberarsene: io ho cominciato a studiarlo". E a capire.

Api che scelgono il proprio habitat ideale, a prescindere dall’uomo; che sanno sopravvivere in assenza di trattamenti chimici, estranee in apparenza alle morie di cui soffrono gli allevamenti. Nasce così, per caso e per fortuna, l’idea semplice che potrebbe rivoluzionare il mondo dell’apicoltura: "Dall’osservazione di un fenomeno naturale. E dal tentativo di riprodurlo". Classe 1969, agente immobiliare, Alessandro Gamberoni oggi prepara la domanda di brevetto di un progetto cresciuto a Lugano, assieme ai coach del Centro promozione startup, e condiviso con l’amico e coetaneo Gianmario Riganti, ingegnere e ricercatore Supsi. Beehelpful: un alveare più idoneo alle api e ostile ai loro parassiti, già premiato con 50mila franchi nella selezione di Startcup Ticino. "In letteratura non è accettato che il contenitore faccia la differenza. Noi pensiamo di sì".

Meno chimica, più natura; famiglie sane e popolose, migliore impollinazione: nella quarantina di prototipi piazzati dal 2011 a Comerio (Varese), giurano vivano "fra le 80mila e le 120mila api in ciascuno, il doppio del normale". Top secret, per ora, immagini e dettagli: "Fino al brevetto". È solo il primo dei prossimi obiettivi, assieme alla realizzazione di campi prova negli Usa "per avere una validazione terza delle arnie e venderle nel mondo". Tutto è accaduto così in fretta che non sembra vero. "L’anno scorso seguivamo un corso per avviare una startup. Quest’anno eccoci qua". Ad attendere di presentar l’idea agli investitori di Zurigo, il 16 dicembre; a sperare di farne un business; a sognare, soprattutto, di salvar le api dalla follia di certi uomini.

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