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SPAGNA

Arrestata militante indipendentista per «ribellione e terrorismo»

La donna rischia fino a 30 anni di carcere
Archivio Keystone
Arrestata militante indipendentista per «ribellione e terrorismo»
La donna rischia fino a 30 anni di carcere
MADRID - La Guardia Civil spagnola ha arrestato con l'accusa di ribellione e terrorismo punibili con 30 anni di carcere una militante indipendentista dei Comitati di Difesa della Repubblica protagonisti delle proteste delle ultime settimane contro l'...

MADRID - La Guardia Civil spagnola ha arrestato con l'accusa di ribellione e terrorismo punibili con 30 anni di carcere una militante indipendentista dei Comitati di Difesa della Repubblica protagonisti delle proteste delle ultime settimane contro l'arresto in Germania di Carles Puigdemont.

La donna, secondo La Vanguardia, è accusata di avere coordinato tagli del traffico stradale e boicottaggi dei pedaggi autostradali. Quindici leader catalani sono accusati di ribellione, nove sono in carcere a Madrid.

La polizia spagnola ha poi fermato altri sei giovani attivisti dei Cdr accusati di disordine pubblico e attentato contro l'autorità per avere superato i cordoni della polizia in azioni di resistenza passiva, sempre nelle proteste contro l'arresto di Puigdemont.

La presunta coordinatrice delle manifestazioni delle ultime settimane accusata di terrorismo e ribellione è stata trasferita nella sede della Audiencia Nacional di Madrid, il tribunale responsabile delle incriminazioni per terrorismo.

Il leader indipendentista Joan Tardà, capogruppo di Erc al Congresso di Madrid, ha accusato lo stato spagnolo di «voler fare credere che esiste violenza in Catalogna» lanciando un «assedio» contro i Comitati di Difesa della Repubblica per le proteste di piazza, mentre il processo indipendentista è pacifico e non violento».

La portavoce di Podemos Lucia Martin ha denunciato che le autorità spagnole continuino ad accusare di ribellione persone che esercitano il loro diritto di protestare dopo che la giustizia tedesca ha dichiarato «inammissibile» l'accusa rivolta al presidente catalano deposto Carles Puigdemont. Questo, ha detto, «ci allontana dall'Europa, ci isola e ci converte in una anomalia democratica», rivelando «riflessi autoritari».

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