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SVIZZERA

Oro e corone scandinave battono il Franco svizzero

Con il cambio imposto dalla BNS, gli investitori scappano a Nord, senza aiutare l'euro
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Oro e corone scandinave battono il Franco svizzero
Con il cambio imposto dalla BNS, gli investitori scappano a Nord, senza aiutare l'euro
LUGANO – A vari giorni dal colpo inferto dalla BNS al franco svizzero, con l'imposizione di un limite di cambio con l’euro a 1,20 si vede che la mossa non ha affatto salvato la moneta unica di un’Europa in cris...

LUGANO – A vari giorni dal colpo inferto dalla BNS al franco svizzero, con l'imposizione di un limite di cambio con l’euro a 1,20 si vede che la mossa non ha affatto salvato la moneta unica di un’Europa in crisi profonda. L’operazione ha invece sortito l’effetto immediato di penalizzare la spesa del cittadino, di non beneficiare un gran che le aziende esportatrici, ma di far convergere gli investimenti sull’oro che varie banche svizzere, come Pictet, dichiarano apertamente arriverà a 3000 dollari l’oncia. E al posto del franco si sono ora fatte avanti altre valute che fanno gola agli investitori internazionali. Di certo non l'euro...

Corone che brillano - Il Franco sta passando nel dimenticatoio degli investitori che ora si buttano sulle corone scandinave: la "krone" norvegese e la "krona" svedese che si sono rivalutate nelle ultime settimane, conseguenza diretta della mossa anti-mercato della Banca nazionale (BNS) che ha fissato un limite inferiore della valuta elvetica rispetto all'euro. "Chi vuole scommettere contro l'euro oramai acquista altre monete" afferma Ralph Weidenmann, specialista presso la società di gestione patrimoniale Swisspartners, gli speculatori e gli hedge-fund hanno voltato le spalle al franco.

L’euro non si è comunque salvato - Nei due giorni successivi all'annuncio della BNS lo scorso 6 settembre ("non tollereremo più corsi inferiori a 1,20") l'euro si è rivalutato dell'8%, mentre la corona norvegese e quella svedese sono salite del 10%. Questa differenza è significativa, perché in precedenza i corsi delle tre valute avevano mostrato un'evoluzione identica, ma non ha impedito che gli investitori vedano comunque l’Euro come il fumo negli occhi.

Stabilità ricetta infallibile anche per la Scandinavia - Camilla Viland, analista presso la banca norvegese DnB NOR, è convinta che questo trend continuerà. "La corona norvegese ha la sua forza nella solida situazione economica del paese: la crescita è robusta, lo stato non è indebitato e il prezzo del petrolio torna a salire". La krone non sostituirà però il Franco quale bene rifugio: il mercato è semplicemente troppo ridotto per questo, spiega Viland. In entrambi i casi, la stabilità politico-sociale e una sana amministrazione delle finanze pubbliche sono la formula vincente di Svizzera e Scandinavia.

Ma fino a quando? - Le corone scandinave servono agli investitori soprattutto per diversificare i loro portafogli di divise, le fa eco Marcus Hettinger, esperto del settore presso Credit Suisse. A suo avviso la Norvegia è troppo dipendente dal corso del petrolio per far sì che la sua moneta possa fungere da ancora di sicurezza in tempi di crisi. Secondo Hettinger la fase di rafforzamento delle due monete nordiche avrà rapidamente fine se l'economia mondiale dovesse precipitare in una nuova crisi. Determinanti saranno inoltre gli orientamenti della banche centrali dei due paesi interessati. "È possibile che questi istituti reagiscono in modo analogo alla BNS", osserva Weidenmann. Ma almeno per quanto riguarda la Norvegia non vi sono indicazioni in questo senso, ribatte Viland. Il tasso direttore è infatti ancora a un livello relativamente elevato - contrariamente alla situazione elvetica - e la banca ha quindi ancora margini d'intervento. Inoltre una sopravvalutazione della krone ha effetti assai meno nocivi di quella del franco: l'industria d'esportazione norvegese è meno importante di quella svizzera e il prezzo del petrolio è dettato dalla situazione mondiale.

 

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