«UBS è già confrontata con una delle normative patrimoniali più severe al mondo», ha argomentato il 64enne.
ZURIGO - No, no e ancora no: il presidente della direzione di UBS Sergio Ermotti ha ribadito per l'ennesima volta la sua opposizione all'idea di richiedere alla banca una dotazione di capitale maggiore. «Qualsiasi inasprimento significativo sarebbe inopportuno», ha affermato il dirigente commentando in teleconferenza i risultati aziendali pubblicati oggi dal suo istituto.
UBS è già oggi confrontata con una delle normative patrimoniali più severe al mondo, ha argomentato il 64enne. Il Ceo si è detto fiducioso che le decisioni in Svizzera saranno prese in modo mirato e in linea con gli standard internazionali: ha comunque nuovamente lanciato un appello ai politici affinché prima di decidere effettuino un'adeguata analisi dei costi e dei benefici.
La Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI) sta lavorando a una modifica dell'ordinanza sui fondi propri e la banca si aspetta che il processo di consultazione inizi a maggio, ha proseguito. Pertanto al momento l'istituto non è in grado di fornire ulteriori informazioni sul tema.