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BNS«Non potevamo rischiare un fallimento di Credit Suisse»

23.03.23 - 11:40
Thomas Jordan, a capo della Bns: «Lasciarla andare sarebbe stato irresponsabile»
keystone-sda.ch (MICHAEL BUHOLZER)
«Non potevamo rischiare un fallimento di Credit Suisse»
Thomas Jordan, a capo della Bns: «Lasciarla andare sarebbe stato irresponsabile»

ZURIGO - La Banca Nazionale Svizzera (Bns) ha concesso i prestiti in liquidità all'istituto Credit Suisse per evitare i «danni enormi alla Svizzera» che sarebbero potuti emergere nel caso di un fallimento.

Lo ha detto questa mattina, in conferenza stampa, Thomas Jordan, parlando dell'aumento di 0,50 punti del tasso guida della BNS (dal +1,00% al +1,50%) per contrastare l'inflazione. Un passo «assolutamente necessario», ha spiegato l'esperto. «Se non l'avessimo fatto, avremmo avuto un problema più grande in seguito - più l'inflazione si consolida, più è difficile contrastarla».

«Non si possono escludere ulteriori aumenti per garantire la stabilità dei prezzi», ha poi aggiunto l'economista, spiegando che «l'inflazione resta al di sopra delle previsioni. L'incertezza sull'ulteriore sviluppo dei prezzi rimane quindi elevata». È possibile che questa decisione causi un aumento degli affitti, ma Jordan è certo: «Se non aumentassimo il tasso guida, in tre anni avremmo un disastro assoluto».

«Non agire? Sarebbe stato irresponsabile»
Chiaramente, come detto, si è parlato anche di Credit Suisse. «Abbiamo il compito di garantire la stabilità del sistema finanziario. La nostra ultima valutazione si è svolta in una situazione straordinaria, vista la perdita di fiducia nei confronti dell'istituto» ha chiarito Jordan. Per evitare un fallimento di CS, ciò che avrebbe causato «danni ingenti con conseguenze estreme per la Svizzera», le autorità e la BNS hanno quindi deciso di immettere liquidità per guadagnare il tempo necessario per trovare una soluzione. «Rischiare sarebbe stato irresponsabile».

In ogni caso, «i prestiti non sono regali» ha ribadito Jordan. Gli ha fatto eco il vicepresidente della BNS Martin Schlegel, che ha spiegato che si tratta di «prestiti garantiti e con interessi»: «L'aiuto (fino a 100 miliardi di franchi) è garantito in caso di fallimento: verrebbe rimborsato con priorità elevata. Solo pochi altri crediti hanno priorità sul prestito della BNS, ad esempio i salari».

«Iniettare liquidità in anticipo non è una buona idea»
Ma perché non si è agito prima? «Le misure preparatorie erano in corso da molto tempo» ha detto Jordan ai giornalisti. «Non si poteva escludere che si dovesse trovare una soluzione in caso di perdita di fiducia. Ma la pressione temporale è sempre enorme. Effettuare un'iniezione di liquidità in anticipo non è una buona idea perché può provocare una tempesta. Ecco perché si è resa necessaria solo nel corso della scorsa settimana».

È stato poi chiesto a Jordan se teme la creazione di una banca così grande. «UBS sarà una banca molto grande. Non è decisiva solo la grandezza, ma anche il modello d'affari. Dobbiamo poi assicurarci che ci sia abbastanza concorrenza, e per questo ci saranno nuovi compiti di supervisione. Ma la priorità è ora garantire la stabilità finanziaria e che la fusione avvenga rapidamente». 

Non c'era modo di salvare Credit Suisse? «La perdita di fiducia è stata enorme. Non si sarebbe potuta arginare con un normale salvataggio di liquidità» ha aggiunto l'economista. Per quanto concerne la statalizzazione, invece, «il Consiglio federale ha detto chiaramente che era fuori questione, visto il rischio per i contribuenti».

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COMMENTI
 

Lux Von Alchemy 1 anno fa su tio
Dittatura finanziaria architettata bene: prestiti alle banche fallite, innalzamento dei tassi di mezzo punto (subito dopo), fattura a carica di tutti quindi. E l’alibi dello spauracchio dell’inflazione come mezzo intimidatorio, a giustificare gli aumenti dei tassi.

M.S. Ticino 1 anno fa su tio
Risposta a Lux Von Alchemy
Fammi indovinare: sei uno di quelli che vede dittatori da tutte le parti tranne che in Russia. Non sai di cosa parli e non hai la minima idea dell'impatto sull'economia reale da una bancarotta di CS.

leobm 1 anno fa su tio
C'erano molte cose che non si poteva rischiare. Anche quella di evitare di non utilizzare l'intelligenza dal management di CS negli anni passati. Hanno collezionato solo multe negli ultimi anni. Poi il CS in Svizzera faceva utili per fare poi scempi in altri stati che è meglio non nominare.
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