Compagnie in crisi: Lufthansa trova un accordo sui tagli

L'australiana Qantas, dal canto suo, sopprimerà 6'000 impieghi: «È la peggior crisi del settore»
FRANCOFORTE / MASCOT - Lufthansa e il sindacato tedesco dell'equipaggio di cabina "Ufo" hanno dichiarato di aver raggiunto un accordo che permetterebbe risparmi da 500 milioni di euro per la compagnia aerea, colpita dalla crisi coronavirus.
L'accordo - che deve ancora essere approvato dai membri dell'Ufo - include congelamenti salariali, riduzioni delle ore di volo, pacchetti di prepensionamento e congedi non retribuiti per gli assistenti di volo della Lufthansa.
«Vogliamo evitare licenziamenti forzati», ha dichiarato Michael Niggemann, capo delle risorse umane di Lufthansa. L'accordo, ha continuato, «ha inviato un segnale importante» alla vigilia del voto degli azionisti su un piano di salvataggio da nove miliardi di euro per la compagnia aerea.
Il piano prevede la restituzione del 20% della partecipazione dello Stato in Lufthansa, che, come l'intero settore, è in una crisi senza precedenti.
Finora il miliardario Heinz Hermann Thiele, 79enne che detiene il 15,5% del capitale della società, aveva minacciato di bloccare il piano di salvataggio. In particolare, temeva che il governo si sarebbe opposto a tagli netti della forza lavoro, che riteneva necessari per far ripartire l'azienda e far risalire il prezzo delle azioni in borsa.
Qantas taglia 6mila posti di lavoro - La compagnia aerea australiana Qantas, intanto, ha annunciato oggi la soppressione di 6'000 posti di lavoro e il mantenimento a terra di un centinaio di velivoli, al fine di risparmiare quasi 10 miliardi di franchi e superare la crisi dovuta al coronavirus.
L'amministratore delegato, Alan Joyce, ha dichiarato che il piano di ristrutturazione triennale è stato progettato per salvare la compagnia aera di punta dell'Australia dalla «peggior crisi del settore».




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