Le catastrofi del numero 11

Dalla Torri Gemelle (11 settembre), al carro bomba di Djerba (11 aprile), passando per i treni saltati in aria a Madrid (11 marzo) i 200 morti in India (11 luglio) e l'attentato di Algeri (11 aprile)
TOKYO - Non sta passando inosservato il fatto che il disastro giapponese di oggi, sia avvenuto in una data emblematica: il giorno 11. Un numero che in passato ha segnato catastrofi terroristiche e porta alla memoria momenti sanguinosi. Ad iniziare da quell'11 settembre del 2001, quando poco meno di tremila persone restarono uccise negli attacchi alle Torri Gemelle di New York, al Pentagono a Washington e nello schianto di un quarto aereo dirottato dai terroristi in un campo della Pennsylvania.
L'11 aprile del 2002 in Tunisia a Djerba, 21 persone morirono nell'esplosione di un camion bomba nei pressi della sinagoga. Due anni dopo, e siamo all'11 marzo del 2004, Madrid è sotto choc: quattro treni saltarono in aria, provocando la morte di 191 persone e il ferimento di oltre 1.800.
Stesso scenario di morte e di sangue in India l'11 luglio del 2006, quando Bombay fu vittima di sette attentati: sei in stazioni ferroviarie e una nella metro. Il bilancio fu di 200 morti e oltre 700 feriti.
L'ultima sciagura legata al numero undici, risale all'11 aprile del 2007: 23 persone restarono uccise e 160 ferite in un doppio attentato ad Algeri rivendicato da Al Qaeda.
Che il numero 11 abbia un significato associato a qualcosa di ambiguo lo dimostra il fatto che su questa data ci hanno costruito nel 2005 perfino un film "11:11 La paura ha un nuovo numero" del regista Michael Bafaro.
Red




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