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«Dieci anni fa sono stato licenziato: l'ho accoltellata per vendicarmi»

L'uomo che ieri ha aggredito una donna di 43 anni che si stava recando al lavoro, ai magistrati ha anche detto: «Ho scelto quel luogo perché simbolo del potere economico».
Foto Imago
Fonte ats
«Dieci anni fa sono stato licenziato: l'ho accoltellata per vendicarmi»
L'uomo che ieri ha aggredito una donna di 43 anni che si stava recando al lavoro, ai magistrati ha anche detto: «Ho scelto quel luogo perché simbolo del potere economico».

MILANO - L'ha accoltellata per vendicarsi di un licenziamento subito dieci anni prima. Una vittima scelta a caso per chiudere - a suo avviso - uno dei tanti conti aperti con il passato.

Lui è l'aggressore della donna di 43 anni - che fortunatamente è fuori pericolo di vita - che ieri si è vista infilare un coltello con una lama di 25 centimetri nella schiena mentre stava andando al lavoro. Interrogato dalla pm Cristina Ria, l'uomo - originario di Villa Serio, nella Bergamasca - ha dichiarato che sarebbe stato «spinto a premeditare l'aggressione in un luogo simbolo del potere economico», ovvero accanto al palazzo della banca Unicredit.

Riguardo la donna - hanno riferito i carabinieri - ha specificato che non la conosceva e che l'ha aggredita per «mera scelta casuale, volendo colpire, attraverso lei, il contesto nel quale si trovava per l'insofferenza causata da un licenziamento subito 10 anni prima» da parte di un'azienda di programmazione informatica per cui lavorava.

Durante l'interrogatorio, come riporta il Corriere della Sera, ha anche affermato di avercela «con gli operatori della comunità che mi hanno cacciato» (la struttura dove era stato messo alla porta si trova a Casale Litta, in provincia di Varese) e addebitando tutta la colpa delle sue azioni violente e del suo essere precipitato psicologicamente alla perdita del posto di tecnico informatico. Giustificazioni già «messe a verbale 10 anni fa» durante l'interrogatorio cui era stato sottoposto dopo essere stato arrestato per avere tirato delle coltellate a due anziani.

Ieri il copione si è ripetuto e la Procura oggi al termine dell'interrogatorio ha disposto formalmente il fermo del 59enne che nel 2016 era stato condannato a 8 anni di carcere e a 3 in una struttura psichiatrica: la diagnosi sui referti medici parlava chiaramente di "disturbo schizoide della personalità" e inoltre era stato riconosciuto affetto da "semi infermità mentale".

Nel suo ennesimo giorno di follia, aveva individuato nella Milano newyorkese elevata a simbolo di floridità economica il luogo del suo riscatto, scegliendo a caso tra i passanti il "responsabile" delle sue disgrazie da punire, ma riuscendo anche a cavare dalle nebbie del suo delirio il lucido istinto di disfarsi della giacca attraverso la quale avrebbe potuto essere riconosciuto e di darsi alla fuga. Non gli servirà, perché i carabinieri andranno a stanarlo da una stanzetta di un albergo a 2 stelle in via Vitruvio - in zona stazione Centrale - dove si era rifugiato.

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