La Nato spinge per il riarmo

Il Regno Unito valuta un nuovo incremento delle spese per il riarmo su pressione della NATO e tra polemiche interne.
Il Regno Unito valuta un nuovo incremento delle spese per il riarmo su pressione della NATO e tra polemiche interne.
LONDRA - Il Regno Unito potrebbe essere indotto entro fine mese ad annunciare un incremento degli obiettivi di spesa per la difesa e il riarmo dal 3% previsto finora a un 3,5% del PIL. Lo riportano diversi media britannici citando fonti concordanti e pressioni della NATO in questo senso sul governo di Keir Starmer.
L'annuncio, se confermato, è destinato a seguire la formalizzazione del piano di revisione della strategia militare del paese illustrata ieri dal primo ministro laburista come una risposta in primis alla «minaccia» attribuita alla Russia: revisione che prevede fra l'altro una modernizzazione dell'arsenale nucleare, lo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale applicata ai droni, la realizzazione entro fine anni 2030 di 12 nuovi sottomarini d'attacco in partnership con USA e Australia.
L'ulteriore incremento del bilancio militare è auspicato da tempo dal stesso ministero della difesa britannico, ma rischia di riaccendere le polemiche in seno al Labour e da parte di altri dicasteri, sullo sfondo del timore di nuovi tagli paralleli al welfare, ai sussidi per gli anziani, alla spesa sociale per bambini e famiglie in difficoltà.
Restano inoltre incognite sulla tempistica, tenuto conto che finora Starmer si è impegnato concretamente a portare gli investimenti bellici dal 2,5% attuale al 2,7 dal 2027 e poi al 3% entro una scadenza indicata solo orientativamente fra il 2030 e il 2034.
Tanto più che il segretario generale della NATO Mark Rutte evoca già un obiettivo più ambizioso sullo sfondo della guerra in Ucraina, fino al 5% di spesa, in prospettiva, da parte di tutti i membri dell'Alleanza.





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