Cerca e trova immobili
GUERRA IN UCRAINA

Il sequestro delle case ucraine per russificare Mariupol

Accade nella città che fa parte della Repubblica Popolare di Doneck dopo l'invasione russa: «Un processo angosciante».
Imago
Fonte BBC
Il sequestro delle case ucraine per russificare Mariupol
Accade nella città che fa parte della Repubblica Popolare di Doneck dopo l'invasione russa: «Un processo angosciante».

MARIUPOL - I russi sequestrano le case Ucraine per russificare i territori. Succede a Mariupol ed è un'indagine della BBC a metterlo nero su bianco.

La premessa - Ma è bene fare una premessa. Mariupol, città dell'Ucraina sudorientale, situata nell'oblast' di Donec'k, sul mar d'Azov, è tradizionalmente russofona, con una popolazione divisa tra russi e ucraini. Nel 2022, durante l'invasione russa, la città è stata teatro di una violenta battaglia, che ha caustao gravi danni e la perdita di parte della sua popolazione. Nel maggio dello stesso anno è entrata a far parte della Repubblica Popolare di Doneck, poi inglobata da Mosca.

Arriviamo dunque all'inchiesta della BBC che ha dimostrato come le autorità russe stiano «sistematicamente sequestrando migliaia di case a residenti ucraini fuggiti da Mariupol», a tre anni dall'occupazione.

Secondo il network britannico, che ha analizzato documenti pubblicati dalle autorità cittadine insediate dalla Russia nel luglio del 2024, sarebbero almeno 5.700 le abitazioni individuate per l'esproprio. Molte di queste case appartenevano a ucraini fuggiti o morti durante l'assedio russo del 2022 che, per non perdere le loro case, dovrebbero ora affrontare un pericoloso ritorno a Mariupol, controlli di sicurezza, complesse procedure burocratiche e infine accettare un passaporto russo.

«Senza proprietario» - Una nuova legge ha recentemente accelerato il processo di sequestro, rendendo così più difficile per i proprietari ucraini far valere i propri diritti. Le confische sembrano dunque far parte di un piano più ampio per russificare la città, interessata anche dalla costruzione di nuove strutture militari e dalla ridenominazione delle strade.

I funzionari russi usano il termine «senza proprietario» per descrivere le case che, a loro dire, non sono utilizzate o non hanno un proprietario, ovvero catalogate di fatto proprietà non registrate in Russia. Ma questi appartamenti hanno invece dei legittimi proprietari: residenti ucraini fuggiti a seguito dell'occupazione o eredi di coloro che sono morti in guerra.

La testimonianza - Halyna, una dei 350.000 ucraini fuggiti da Mariupol, ha parlato di «furto di proprietà legalizzato» e raccontato che il suo condominio è stato gravemente danneggiato durante l'assedio. Ora le è stato detto che «finestre e porte» dell'appartamento sono state riparate e che alcune persone vivono lì senza il suo permesso.

Ma non è tutto. Dallo scorso anno una legge consente alle autorità di trasferirne la proprietà ai singoli individui. Ma chi ne ha diritto? Guarda caso solo i residenti dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk che hanno perso proprietà e che sono in possesso di passaporto russo.

«Un processo angosciante» - Il piano è considerato una violazione delle leggi di guerra internazionali (Quarta Convenzione di Ginevra e dalla Convenzione dell'Aja) che proibiscono il sequestro di proprietà civili. «Un processo» quest'ultimo, definito «angosciante e confuso» da Petro Andrushenko, ex consigliere del sindaco ucraino di Mariupol.

E mentre tra i residenti locali regna rabbia e smarrimento («le regole non sono chiare e non sono pubblicate da nessuna parte», si legge nelle chat verificate su Telegram), Mosca aggiunge simboli russi ed elimina la lingua ucraina dalla città.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE