Cerca e trova immobili
NUOVA ZELANDA

Altri due corpi ritrovati nella miniera

È una tragedia che risale al novembre del 2010, in cui 29 persone sono rimaste uccise
Reuters
Altri due corpi ritrovati nella miniera
È una tragedia che risale al novembre del 2010, in cui 29 persone sono rimaste uccise
GREYMOUTH - Individuati altri due corpi. Si trovano nelle profondità di una miniera in cui più di un decennio fa si è verificata un'esplosione. L'incidente aveva attirato la stampa internazionale per la violenza dell'incidente, i...

GREYMOUTH - Individuati altri due corpi. Si trovano nelle profondità di una miniera in cui più di un decennio fa si è verificata un'esplosione. L'incidente aveva attirato la stampa internazionale per la violenza dell'incidente, il peggiore registrato in un secolo, e per le diverse nazionalità delle vittime.

È una tragedia che risale al novembre del 2010, in cui 29 persone sono rimaste uccise. Sull'incidente avvenuto nella miniera di Pike River aleggia ancora il mistero e nessuno, in più di dieci anni è mai stato incriminato. Ma le famiglie aspettano ancora di poter riavere i corpi dei propri cari.

A oggi, dei 29, otto minatori sono stati individuati. Il ritrovamento degli ultimi due è stato annunciato questo mercoledì. Come riportato dal Guardian, il sovrintendente investigativo Peter Read, che è incaricato delle indagini, ha affermato che le immagini, ottenute grazie a una macchina di scansione Lidar, sono state esaminate da patologi che hanno confermato due serie di resti. Lo scorso novembre, a pochi giorni dall'anniversario dei dieci anni dall'incidente, era stato annunciato il ritrovamento di altri due corpi.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE