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ARMENIANagorno-Karabakh, primo ministro armeno: «Ho firmato un accordo doloroso»

10.11.20 - 07:27
«È una capitolazione per l'Armenia» ha commentato il presidente azero.
keystone-sda.ch / STR (VAHRAM BAGHDASARYAN)
Fonte ats ans
Nagorno-Karabakh, primo ministro armeno: «Ho firmato un accordo doloroso»
«È una capitolazione per l'Armenia» ha commentato il presidente azero.
Dopo l'intesa sul cessate il fuoco sono scoppiati disordini ad Erevan. Alcuni manifestanti hanno invaso la sede del governo. L'esercito armeno: «Questa tregua è un bene. Niente destabilizzazioni».

EREVAN - Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha dichiarato di aver firmato un accordo «doloroso» per mettere fine ai combattimenti nel Nagorno-Karabakh. In un comunicato diffuso nella notte su Facebook ha scritto: «Ho firmato una dichiarazione con i presidenti di Russia e Azerbaigian sulla fine della guerra nel Nagorno-Karabakh» definendo l'iniziativa «incredibilmente dolorosa per me e per il nostro popolo».

Il premier armeno ha detto che l'accordo entra in vigore alle 01.00 di martedì ora locale ponendo così fine a sei settimane di feroci scontri nella regione contesa che hanno causato centinaia di morti.

«Ho preso questa decisione alla luce di un'analisi approfondita della situazione militare», ha detto il premier dopo che gli azeri hanno ottenuto un significativo vantaggio nei combattimenti con le forze sostenute dagli armeni. «L'intesa era la migliore soluzione di fronte all'attuale situazione», ha aggiunto.

L'annuncio dell'accordo è giunto dopo che il presidente azero Ilham Aliyev ha annunciato che i suoi uomini avevano preso il controllo della città chiave di Sushi strappandola ai separatisti del Nagorno-Karabakh.

Putin: «Cessate il fuoco» - Armenia e Azerbaigian hanno raggiunto un accordo per un totale cessate il fuoco in Nagorno-Karabakh. Lo ha dichiarato e ribadito anche il presidente russo Vladimir Putin.

Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ed il presidente azero lham Aliyev - ha detto Putin - hanno firmato una dichiarazione per un «totale cessate il fuoco nel Nagorno-Karaback, zona di conflitto» a partire dalla mezzanotte di martedì, ora di Mosca, (21.00 GMT).

Scambio dei prigionieri - Armenia e Azerbaigian hanno concordato di scambiarsi i prigionieri e di restituire alla parte opposta i corpi di coloro che sono morti nel conflitto: lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin, secondo cui i profughi «ritorneranno nel territorio del Nagorno-Karabakh e nei distretti adiacenti sotto la supervisione dell'Alto commissario Onu per i rifugiati».

Proteste a Erevan - Una folla di manifestanti arrabbiati per l'intesa appena firmata da Armenia e Azerbaigian sul cessate il fuoco nella contesa regione del Nagorno-Karabakh, ha invaso la sede del governo armeno a Erevan saccheggiando gli uffici e frantumando i vetri delle finestre. Lo ha riferito un giornalista dell'agenzia di stampa francese Afp.

Migliaia di persone si erano radunate all'esterno dell'edificio che ospita il governo e poche centinaia hanno fatto irruzione dopo l'annuncio del raggiunto accordo da parte del premier armeno Nikol Pashinyan.

Una folla di manifestanti ha anche preso il controllo del Parlamento armeno nelle prime ore del mattino. La situazione è poi tornata a una relativa calma, anche se alcuni manifestanti sono ancora nell'edificio. Il presidente del parlamento Ararat Mirzoyan è stato aggredito e picchiato. Il primo ministro Nikol Pashinyan ha invitato i manifestanti a tornare a casa, scrivendo su Facebook: «In questo momento difficile dobbiamo stare fianco a fianco».

Centinaia di persone hanno fatto irruzione all'interno del parlamento armeno poco dopo l'annuncio dell'accordo, occupando i seggi dei parlamentari e gridando «dimettetevi!» e «fuori!». Ne sono seguiti risse e violenti scontri verbali tra i manifestanti che cercavano di salire sul podio per parlare e alcuni deputati che tentavano di metterli a tacere. I pochi poliziotti presenti non sono riusciti a contenere la rabbia, sfogata in scontri e atti vandalici nei corridoi e negli uffici.

Costretti a firmare - Il presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev ha detto che l' accordo di cessate il fuoco equivale a una «capitolazione» da parte dell'Armenia.

«L'abbiamo costretto a firmare questo documento», ha detto Aliyev riferendosi al primo ministro armeno Nikol Pashinyan in un discorso televisivo. «Questa è sostanzialmente una capitolazione». Aliyev ha detto che l'accordo è di «importanza storica», e che dà all'Armenia un breve lasso di tempo per ritirare le truppe dal Nagorno-Karabakh. La Russia e la Turchia, alleato dell'Azerbaigian, sarebbero stati coinvolti nell'attuazione del cessate il fuoco.

Contingente di pace - La Russia, in accordo con l'intesa firmata da Putin e i leader di Azerbaigian e Armenia, ha cominciato a dispiegare il suo contingente di peacekeeping nel Nagorno-Karabakh, a partire dalle sei di questa mattina, in contemporanea con il ritiro delle forze armate armene. Lo fa sapere il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass.

«Le forze armate della Repubblica dell'Azerbaigian e della Repubblica d'Armenia rimarranno sulle posizioni che ricoprono attualmente, lungo la linea di contatto nel Nagorno-Karabakh», ha sottolineato Putin spiegando i termini dell'intesa.

Il presidente azero Ilham Aliyev ha detto che non solo le forze di pace russe ma anche quelle turche saranno dispiegate nel Nagorno-Karabakh. «Il contingente di mantenimento della pace in Karabakh sarà rappresentato sia dai militari russi che da quelli turchi», ha detto, citato dalla Tass.

Le truppe russe rimarranno 5 anni - «La durata del dislocamento del contingente di pace della Federazione Russa» nel Nagorno-Karabakh «è di cinque anni, con un prolungamento automatico per periodi ulteriori di cinque anni se nessuna delle parti dichiara l'intenzione di mettere fine all'applicazione di questa misura sei mesi prima della fine del periodo»: lo ha dichiarato il presidente dell'Azerbaigian, Ilham Aliyev, ripreso dall'agenzia Interfax.

L'esercito armeno: «Questa tregua è un bene» - Le forze armate armene rispetteranno l'accordo sul Nagorno-Karabakh firmato dai leader di Armenia, Russia e Azerbaigian e invitano il popolo ad astenersi da azioni che possano portare a ogni destabilizzazione e «minare le fondamenta del nostro Stato». Lo hanno dichiarato in un comunicato postato su Facebook il ministero della Difesa armeno e lo Stato Maggiore generale.

«La guerra scatenata contro l'Artsakh (il nome armeno della non riconosciuta Repubblica del Nagorno-Karabakh, ndr) è stata senza precedenti per il numero di truppe e di armi coinvolte. In questa situazione il nostro esercito ha fatto di tutto per combattere il nemico», ha sottolineato l'esercito. «Tuttavia è giunto il momento di fermare lo spargimento di sangue. I leader politici di Armenia, Russia e Azerbaigian hanno raggiunto un accordo e sosteniamo le decisioni che la leadership militare e politica del nostro Paese ha preso sulla base di un'analisi completa della situazione», hanno osservato il ministero della Difesa armeno e lo Stato Maggiore. I militari hanno chiesto al popolo armeno di astenersi da azioni che potrebbero destabilizzare la situazione.

«Vi esortiamo ad astenervi da azioni che potrebbero minare le fondamenta del nostro Stato, a imparare lezioni da tutti i possibili errori e a costruire un esercito più forte e più efficace, come merita il nostro eroico popolo», conclude il documento. Lo riporta la Tass.

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