"Je suis Charlie"
È il messaggio lanciato dal sito del settimanale. Migliaia di francesi in piazza con matite e penne alzate
PARIGI - "Siamo tutti Charlie". È il messaggio lanciato dal sito listato a lutto del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, la cui sede parigina oggi è stata teatro di un attacco terroristico con 12 morti.
Una volta entrati nel sito web del settimanale compare su sfondo nero la scritta in francese "Je suis Charlie": cliccandovi sopra si apre - con lo stesso sfondo luttuoso - una schermata tradotta in almeno sette lingue, tra cui l'arabo, il tedesco, il russo, lo spagnolo e il portoghese.
La matita o la penna alzata, stretta tra le mani, a simboleggiare la libertà di stampa e di satira. Così migliaia di francesi stanno manifestando a place de la Republique a Parigi la loro solidarietà a Charlie Hebdo, dopo l'attacco di oggi che ha ucciso 12 persone tra giornalisti e poliziotti. Oltre ai cartelli con scritto "je suis Charlie", che moltissimi hanno portato con sé, sono tanti gli striscioni in favore della libertà di stampa.
Lutto nazionale - Le vittime dell'attacco, i feriti, le loro famiglie e chi è loro vicino "sono oggi i nostri eroi". Lo ha dichiarato in un messaggio televisivo il presidente francese Francois Hollande proclamando per domani il lutto nazionale.
Caccia all'uomo - La caccia agli autori dell'attacco intanto si concentra sulla città di Reims, un centinaio di chilometri a nordest di Parigi, dove stanno convergendo delle unità d'elite della polizia e sarebbero in corso diverse perquisizioni. Lo afferma il sito del quotidiano locale L'Union, secondo cui gli attentatori sarebbero stati identificati.
Le vittime - Le vittime dell'attacco sono un addetto alla portineria, otto giornalisti, uno dei poliziotti assegnati alla protezione del direttore Charb e un invitato alla riunione di redazione, che si trovavano all'interno, più un secondo poliziotto accorso appena dopo la sparatoria e colpito sul marciapiede di fronte all'edificio. Lo ha precisato il procuratore di Parigi in una conferenza stampa, aggiungendo che le autopsie saranno effettuate domani.
In Svizzera - Manifestazioni si sono svolte questa sera in diverse città svizzere in segno di solidarietà con le vittime dell'attacco perpetrato contro la redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo.
A Ginevra circa 500 persone si sono riunite in silenzio per denunciare quello che hanno definito un attentato contro la libertà di stampa e i valori democratici. Alcuni partecipanti brandivano cartelloni con la scritta ""Je suis Charlie".
Stesso scenario a Losanna, dove mezzo migliaio di manifestanti si sono riuniti in place de la Riponne. Fra loro anche membri del governo cantonale, compreso il presidente Pierre-Yves Maillard. Nel pomeriggio il Consiglio di Stato vodese si era dichiarato "profondamente indignato" per l'attacco terroristico e aveva condannato "con forza questa aggressione contro i principi fondamentali della democrazia e della libertà".
Manifestazione di solidarietà anche a Berna, dove circa 200 persone si sono date appuntamento sulla Piazza federale, tra cui molti giornalisti che hanno risposto a un appello dei sindacati di categoria.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!