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FRANCIA

"Dovete dire ai media che siamo di al Qaida"

Il cuore dell'Europa scosso da un attentato terroristico compiuto con tragica lucidità. Attentatori preparati militarmente, probabilmente jihadisti rientrati dalla Siria o altri campi di battaglia
"Dovete dire ai media che siamo di al Qaida"
Il cuore dell'Europa scosso da un attentato terroristico compiuto con tragica lucidità. Attentatori preparati militarmente, probabilmente jihadisti rientrati dalla Siria o altri campi di battaglia
PARIGI - Un attacco in stile militare scuote il cuore d'Europa: il grido 'Allah u Akbar' è risuonato a Parigi, mentre tre uomini in assetto da guerra facevano strage nella sede di Charlie Hebdo. L'assalto "dimostra quanto sia grave e reale la ...

PARIGI - Un attacco in stile militare scuote il cuore d'Europa: il grido 'Allah u Akbar' è risuonato a Parigi, mentre tre uomini in assetto da guerra facevano strage nella sede di Charlie Hebdo. L'assalto "dimostra quanto sia grave e reale la minaccia terroristica anche nei Paesi europei".

I video dell'attacco mostrano quello che sembra un vero e proprio commando organizzato, che semina il terrore con tragica lucidità. Si tratta di elementi "addestrati militarmente", sottolineano gli investigatori francesi, parlando di un assalto compiuto con "calma, determinazione ed efficacia". Secondo gli esperti, il commando era armato con i fucili di assalto Ak-103.

Insomma, nulla a che fare con il terrorista della porta accanto armato della 'pentola-bomba' fai da te o lo squilibrato di turno pronto a lanciarsi con la propria auto contro la folla inerme, sempre al grido di 'Allah u Akbar'. Probabilmente, avvertono fonti dell'intelligence occidentale, si tratta di jihadisti rientrati dalla Siria o dagli altri campi di battaglia dell'estremismo islamico, dalla Libia all'Iraq. E il timore che questi elementi siano tornati in patria per disseminare sangue e terrore sembra essersi concretizzato.

Allo stato delle indagini, tutto sembra ricondurre l'azione al ramo yemenita-saudita di al Qaida, l'Aqap, che 'promette' vendetta contro la Francia sin dall'intervento in Mali: "Dovete dire ai media che siamo di al Qaida in Yemen", ha detto uno degli uomini armati secondo i testimoni. Del resto, Charb, il direttore di Charlie Hebdo, era finito nella lista nera dei 'most wanted' di al Qaida, per i "crimini commessi contro l'Islam" a causa della satira pungente del settimanale contro Maometto. La foto del direttore di Charlie Hebdo, accanto a quella di altri 9 "nemici dell'Islam", era stata pubblicata in un vero e proprio "manifesto di morte" pubblicato nel marzo del 2013 su Inspire, il 'magazine' gestito dall'Aqap. Oltre a loro si dovevano "uccidere Barack Obama e Francois Hollande, oppure Bill Clinton o Nicolas Sarkozy che sono bersagli più facili".

E nell'ultimo numero della rivista, messo online lo scorso 24 dicembre, una capitolo è dedicato alla 'jihad solitaria', con la foto di un passaporto francese in bella vista inserita in un 'collage' che ritrae i protagonisti degli ultimi attacchi di questo tipo, e mostra passo-passo le procedure per costruire una bomba, utilizzando anche banali fiammiferi, da piazzare su un aereo di linea, compresi quelli di Air France. Un paragrafo è dedicato anche all'uso di armi automatiche. L'Aqap "ha invaso la Francia", si sono affrettati a scrivere oggi i sostenitori della galassia qaedista, mentre anche quelli dell'Isis esprimevano il proprio giubilo. La pista al Qaida non esclude infatti quella dello Stato islamico di Abu Bakr al Baghdadi, che da tempo ha minacciato la Francia per il suo ruolo da protagonista nei raid in Siria e Iraq. Lo scorso novembre i jihadisti dell'Isis hanno lanciato uno specifico appello proprio a colpire la Francia.

Alcuni osservatori sottolineano che oramai la distinzione sul terreno tra Isis e qaedisti, che a livello 'dirigenziale' non nascondono la propria reciproca ostilità, è scolastica: le cellule jihadiste in Occidente sembrano essersi attivate, il loro obiettivo è colpire gli 'infedeli', poco importa se nel nome di Baghdadi o Zawahri.

ats ansa

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