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MONDO40 anni di Compact Disc: storia di un declino e una rinascita

29.09.22 - 06:30
Avveniristico negli anni '80, poi reso obsoleto dalla musica liquida. Oggi è riscoperto e apprezzatissimo
AFP
40 anni di Compact Disc: storia di un declino e una rinascita
Avveniristico negli anni '80, poi reso obsoleto dalla musica liquida. Oggi è riscoperto e apprezzatissimo

MILANO - Hanno cambiato, stravolto il modo di distribuire musica. Ma chi si ricorda oggi, a 40 anni di distanza dalla loro invenzione, dei cari vecchi compact disc, i mitici CD? Pochi nostalgici verrebbe da dire. Come oramai sempre più spesso accade nel mondo della tecnologia digitalizzata sono stati superati e accantonati in breve tempo quasi senza accorgersene dopo il loro boom. Anche se, come vedremo, ultimamente il mercato li sta riscoprendo in quella che possiamo appieno definire seconda giovinezza alla soglia dei 40 anni.

Tutto iniziò nel 1982

Il CD (Compact disc) è stato inventato sul finire degli anni ‘70 da James Russell, fisico alla General Electric. Philips e Sony, i due giganti del settore all’epoca, fiutarono l’affare e fu subito guerra commerciale. A inizio anni ’80 le due multinazionali giunsero ad un accordo che stabiliva tra gli altri che il compact disc avrebbe potuto contenere 74 minuti di musica. Nel 1982 è stato pubblicato il primo album pop masterizzato su CD.

La distribuzione è cominciata negli Stati Uniti, qualche mese dopo è arrivata anche da noi in Europa. Il boom arrivò quasi subito, l’anno dopo. Da allora per vent’anni i cd hanno dominato il mercato. Come scrive uno dei maggiori esperti musicali, Piero Negri su Repubblica, nel corso di quell’anno se ne vendettero 400 mila pezzi; nel 1990 il sorpasso sul vinile, 15,8 milioni contro 14,6 milioni. Un’ascesa inarrestabile. Nel 2007 sono stati acquistati e venduti oltre 200 miliardi di CD in tutto il mondo.

L'assedio dell'mp3

Un regno che però altrettanto rapidamente è decaduto. Nel 2001, iTunes è stato lanciato dalla società di computer Apple. Per la prima volta, le persone potevano acquistare canzoni online individualmente invece di dover acquistare interi CD.

Nel 2008 è stato lanciato il sito di streaming musicale Spotify. Offriva la possibilità alle persone di ascoltare musica illimitata in cambio di una quota di abbonamento mensile. Insomma la rivoluzione che, grazie all’introduzione di memorie illimitate, su disco rigido e chiavette, poneva definitivamente, o quasi, fine all’era del Cd divenuto uno strumento superato.

Una seconda giovinezza

Il destino del compact disc pareva quindi segnato. Sempre Piero Negri sosteneva che ne era stata prevista la scomparsa definitiva proprio quest’anno, in occasione del 40esimo compleanno. E invece no. Come spesso succede in tutti gli ambiti, dalla moda in poi, si è tornati a riscoprire il gusto di ascoltare musica sui cd anche e soprattutto durante la pandemia.

Le vendite nel 2021 per la prima volta in 17 anni sono tornati a crescere. Secondo i dati forniti dalla Recording Industry Association of America (RIAA) le spedizioni sono passate dai 31,6 milioni del 2020 ai 46,6 milioni del 2021, con una conseguente crescita delle entrate legate al formato da 483,2 a 584,2 milioni di dollari.

Mai così attuale: da Adele a Rkomi

Tanti i big della musica che hanno riscoperto il caro e vecchio Cd a cavallo fra 2020 e 2021: è il caso di “30” di Adele, che da solo ha piazzato il 2% di tutte le vendite del supporto, di “Map of the soul: 7” dei BTS o di “Evermore” di Taylor Swif per finire ai “nostri” Fedez per il suo “Disumano”, Rkomi per “Taxi Driver” o Blanco per “Blu Celeste”. 

Certo i numeri richiamati da Repubblica parlano di una supremazia schiacciante: nel 2011 i supporti fisici valevano il 79% del mercato e lo streaming l’11,5%, oggi quei numeri sono rispettivamente 16,6 e 62,8%. E i 46,6 milioni di oggi negli Stati Uniti nel 2011 erano 240 e nel 1999 938 milioni. Ma i Cd non sono morti: 40 anni e non sentirli.

Cosa hanno in comune Cristina d’Avena e Bob Dylan

Così come per i dischi in vinile, con le dovute proporzioni, anche per i cd esiste un mercato fatto di collezionisti, di pezzi rari e di prezzi importanti. Secondo una recente classifica fornita da Discogs il cd Live Cofanetto dei Coil, un gruppo di musica elettronica/sperimentale è arrivato a costare oltre 3mila dollari. Nella top ten con cifre leggermente al di sotto anche mostri sacri della musica come Bob Dylan ed Elvis Presley con alcune delle loro raccolte di canzoni celebri. Ma è dall’Italia che arriva la cifra più folle, al pari di quelle delle grandi star della musica. Pare infatti che su Ebay un cd di Cristina d’Avena dal titolo “Cristina D'Avena e i tuoi amici in tv 3” sia stato venduto a 3¦010 euro, una cifra maggiore rispetto a gente del tipo degli Aerosmith e Michael Jackson. Roba da non credere ma si sa il mondo dei collezionisti è fatto anche di questo.

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