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Per dissuadere gli orinatori selvaggi le autorità di Bangalore installano specchi sui muri

L'obiettivo è far scattare in loro un senso di «vergogna». Un QR Code permette anche di individuare i bagni pubblici più vicini
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Per dissuadere gli orinatori selvaggi le autorità di Bangalore installano specchi sui muri
L'obiettivo è far scattare in loro un senso di «vergogna». Un QR Code permette anche di individuare i bagni pubblici più vicini
BANGALORE - Dopo aver provato senza successo ad appiccicare cartelli di avvertimento e immagini di divinità sui muri, le autorità di Bangalore hanno deciso di affidarsi alla psicologia spiccia per tentare di convincere i propri cittadin...

BANGALORE - Dopo aver provato senza successo ad appiccicare cartelli di avvertimento e immagini di divinità sui muri, le autorità di Bangalore hanno deciso di affidarsi alla psicologia spiccia per tentare di convincere i propri cittadini a non fare pipì per strada. Nei punti più amati dagli adepti della minzione libera hanno installato degli specchi che dovrebbero far scattare in loro un senso di «vergogna» per le loro gesta (vedi foto più sotto).

“Evita di urinare in pubblico. Usa i bagni pubblici” si legge sulle pareti riflettenti installate ad altezza orinante maschio in diverse aree della città indiana. Sotto all’invito “Trova il bagno più vicino” si vede anche un QR Code da scannerizzare per individuare le toilette più vicine.  

«Abbiamo deciso di umiliare pubblicamente queste persone e credo che installare uno specchio sia una grande idea», ha dichiarato al Bangalore Mirror il municipale Anil Kumar. «L’immagine di Bangalore capitale dell’IT è offuscata da angoli pericolosi e persone che urinano in pubblico - ha aggiunto Kumar -. L’odore che esalano alcuni marciapiedi su cui la gente urina è così cattivo che i pedoni non camminano lì, ma per strada».

Per tentare di risolvere il problema, le autorità cittadine avevano finora affisso cartelli in cui si minacciavano multe. Con la speranza di far leva sul senso religioso dei contravventori, avevano persino provato a esporre dei poster con immagini di divinità nei luoghi più sensibili. Tutto, però, invano. 

 

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