Michael Jackson: autopsia rivela dettagli segreti
Il referto ha confermato che il cantante morì il 25 giugno scorso a causa di una "intossicazione acuta di propofol", un potente anestetico usato in sala operatoria. Il rapporto sottolinea che la sostanza poteva essere iniettata solo da un anestesista e in condizioni di costante controllo delle reazioni. Il medico di Jackson, il cardiologo Conrad Murray (appena incriminato per omicidio colposo), aveva usato il propofol come sonnifero somministrando al cantante, che soffriva di insonnia, una quantità usata di solito nelle grosse operazioni chirurgiche.
Il referto rivela l'esistenza di numerosi tatuaggi scuri: sulla fronte (per nascondere la perdita di capelli), sulle sopracciglia e sulle ciglia. Inoltre aveva un tatuaggio rosa vicino alle labbra.
Il documento conferma che l'ex Re del Pop soffriva di vitiligo, un difetto di colorazione della pelle, con macchie chiare in diverse parti del corpo ma soprattutto sul petto e sulle braccia.
Michael Jackson era pieno di cicatrici, alcune conseguenza delle numerose operazioni subite (spesso per ragioni estetiche). Il medico legale ha rilevato l'esistenza di cicatrici dietro le orecchie, sul collo, su una spalla, sui polsi.
Il referto nota che i genitali del cantante erano quelli "di un maschio adulto. Il pene non era circonciso. La prostata era leggermente ingrossata".
La stanza da letto di Michael Jackson, quando è arrivata l'ambulanza, sembrava una stanza d'ospedale: c'erano una bombola di ossigeno, cateteri, siringhe, numerose scatole di medicinali, afferma il rapporto. Ma non c'erano le apparecchiature elettroniche necessarie per controllare gli effetti del potente anestetico sull'organismo del cantante insonne.




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