Processo Fritzl, la parola alla figlia Elisabeth

VIENNA - E' tornato in aula con il volto coperto dalla stessa cartella blu di ieri, Josef Fritzl, l'uomo accusato di aver segregato e violentato in uno scantinato della sua casa di Amstetten la figlia Elisabeth per 24 anni.
L'imputato ieri ha ammesso i reati di stupro e incesto, ma ha respinto le accuse di riduzione in schiavitù e di omicidio per la morte di uno dei sette neonati avuti dalla figlia.
Oggi, secondo giorno del processo che si svolge a porte chiuse, saranno mostrati altri spezzoni della deposizione videoregistrata di 11 ore della figlia-vittima che non comparira' al processo, come neppure i figli dell'incesto. Nel nastro la donna, che oggi ha 43 anni, avrebbe anche rivolto delle domande dirette al padre-aguzzino.
Il verdetto è atteso per giovedì o venerdì.
Foto d'apertura: Keystone / Ap Helmut Fohringer





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