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COMO: 66 anni, l'equa condanna per uno sbudellamento

La sentenza letta questa sera alle 19.40 in punto dal Presidente del Collegio Giudicante Alessandro Bianchi dopo una Camera di Consiglio iniziata alle 16.16
COMO: 66 anni, l'equa condanna per uno sbudellamento
La sentenza letta questa sera alle 19.40 in punto dal Presidente del Collegio Giudicante Alessandro Bianchi dopo una Camera di Consiglio iniziata alle 16.16
COMO. 16 anni per Maurizio Agrati di Airuno (Lecco), 16 anni per Vincenzo Falbo di Valgreghentino (Lc), 18 anni e un mese per Vincenzo Visciglia di Cantù, 13 anni e due mesi per Roberto Valsecchi di Olginate (Lecco), 3 anni per Nicola Fattobene di...
COMO.

16 anni per Maurizio Agrati di Airuno (Lecco), 16 anni per Vincenzo Falbo di Valgreghentino (Lc), 18 anni e un mese per Vincenzo Visciglia di Cantù, 13 anni e due mesi per Roberto Valsecchi di Olginate (Lecco), 3 anni per Nicola Fattobene di Cantù: totale 66 anni e 3 mesi di galera in tutto oltre a due anni di libertà vigilata per tutti, tranne che per Fattobene che però è stato interdetto dai Pubblici Uffici per cinque anni. Tutti gli altri sconteranno la pena in galera e per un po’ non li avremo più in circolazione. Dovranno anche pagare una provvisionale di 50 milioni per il risarcimento danni alla parte civile. Questa la condanna ritenuta equa dalla Corte d’Assise di Como e letta questa sera alle 19.40 in punto dal Presidente del Collegio Giudicante al termine dopo ore 3 ore e mezza di Camera di Consiglio iniziata nel pomeriggio di oggi alle 16.15 quando ha concluso il suo intervento l’ultimo degli avvocati che difendevano i cinque imputati. L’ultimo a parlare per un’ora e tre quarti l’avvocato Marco Rigamonti che nell’interesse del suo assistito, Roberto Valsecchi, ha cercato di minare il castello accusatorio contestando alcuni passaggi dell’inchiesta e quelle che a suo dire sono state le contraddizioni di Franco Greco. Secondo Rigamonti, ad esempio, non sono veri i contenuti della telefonata giunta al cellulare del ferito alle 15.02 del giorno in cui venne rapito a Valgreghentino nei pressi dell’abitazione di Vincenzo Falbo. Il 43enne pregiudicato lecchese durante la sua deposizione in Aula disse, infatti, che in quella chiamata Maurizio Agrati, ritenuto l’ideatore materiale del tentato omicidio, gli possa avergli detto “abbiamo in mano tuo figlio sappiti regolare”. Tutto in 14 secondi: “Impossibile – ha detto Rigamonti – perché quando è trillato il telefonino non ha risposto direttamente Greco ma, dice lo stesso ferito, uno dei suoi aggressori che gli ha poi passato la comunicazione. Non c’era il tempo materiale per pronunciare quella frase”. L’avvocato lecchese per il suo assistito ha sollecitato l’assoluzione o in subordine il minimo della pena riconoscendo a Valsecchi un ruolo marginale. Prima di lui dalla mattinata avevano già parlato gli avvocati degli altri 4 imputati, tutti impegnati a contestare le indagini del Pubblico Ministero Massimo Astori che, ritenendosi soddisfatto per la sua requisitoria del 22 giugno scorso, non ha neppure replicato ai concioni difensivi convinto di aver già dimostrato che quella sera Franco Greco non rimase vittima di un “autosbudellamento” ma di un vero e proprio tentato omicidio: “Solo per puro miracolo – aveva detto durante la requisitoria – questo processo non si celebra in Corte d’Assise”. Se Greco, pur squartato a dovere, non avesse avuto la forza di risalire l’angusto tombino (largo solo una 60ina di centimetri con all’interno una scaletta a pioli), di alzare il pesante coperchio che chiudeva lo scarico fognario, di percorrere prima 8 metri per raggiungere una stradina sterrata per andare a suonare al campanello della “Boselli” e poi altri 548 metri per giungere fino al punto in cui, stremato, è caduto a terra ed è stato notato da un automobilista di passaggio che lo ha scambiato per ubriaco, di lui oggi non ne avremmo neppure un brindello di traccia. Con la sentenza letta questa sera, dunque, il Collegio Giudicante (Presieduto da Alessandro Bianchi) ha riconosciuto che la notte del 13 novembre ’99 Agrati, Falbo, Valsecchi, Visciglia, Fattobene, ognuno per il proprio ruolo: “Volevano uccidere e farne sparire il corpo. E su questo non vi sono dubbi grazie alla oggettiva ricostruzione dei fatti”, come disse proprio Astori nell’aprire nei giorni scorsi la sua requisitoria per concluderla con una richiesta complessiva di 75 anni di reclusione: 18 per Agrati, Falbo e Visciglia, 16 per Valsecchi, 5 per Fattobene, l’unico ad essere rimasto a piede libero in quanto ritenuto il suo coinvolgimento marginale. Astori ad ognuno, infatti, ha attribuito il suo ruolo: in quello di “Direttore di sbudellamento” Agrati, in quello di sbudellatore Visciglia che con un lungo coltello ha aperto la danza del taglio e sfregio fino alla famosa ferita con fuoriuscita viscerale, Visceglia e Valsecchi in quello degli “intrattenitori” (tenevano ben ferma la vittima affinché non si perdesse neppure un colpo), Visceglia anche in quello che poi, con Falbo, ha gettato nel pozzetto Greco e, infine, Fattobene in quello dell’autista che ha solo “accompagnato” da Valgreghentino ad Olgiate Comasco (48,751 chilometri aveva precisato Astori nella requisitoria) dove è avvenuta l’aggressione in stile “squarta il porco”. Il tutto, almeno a detta di Greco, per l’amicizia che il ferito vanta on Tonino Parisi, pregiudicato divenuto collaboratore di Giustizia e verso il quale Agrati desiderava una morte precoce ed istantanea. Non riuscendo a, per così dire, contattare il diretto interessato, che di farsi sbudellare ben poca voglia ne aveva, evidentemente, Agerati avrebbe ripiegato fu Greco compiendo, così, una vendetta trasversale. Alla lettura del dispositivo di sentenza, che sarà depositata il 25 settembre, erano presenti: 20 persone fra il pubblico, sei secondini, 5 galeotti, un nugolo di avvocati (Vito Zotti, Marco Rigamonti, Enzo Pacia Manfrè e Colucci), il P.M. d’Udienza Claudio Galoppi (assente, invece, Astori), una guardia giurata, una barista che non vedeva l’ora di andare a casa a preparare la pappa al marito e... numero un giornalista.

di Bob Decker

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