Morto Clarke, il grande vecchio della fantascienza
Lo scorso dicembre, per il suo compleanno, aveva registrato un video-testamento per i suoi numerosi ammiratori finito anche su YouTube. "Ho appena completato la mia novantesima orbita attorno al sole", aveva detto. Autore di oltre 80 romanzi e di centinaia di racconti, è considerato uno dei massimi scrittori di fantascienza di tutti i tempi. Laureato con il massimo dei voti al King's College di Londra in matematica e fisica, dai cultori del genere è apprezzato per la verosimiglianza scientifica delle sue opere.
Fu lui a intuire che i satelliti geostazionari potevano costituire il sistema ideale per le telecomunicazioni. Negli anni Quaranta, inoltre, aveva previsto che l'uomo sarebbe sbarcato sulla Luna entro l'anno 2000. Lo presero per matto ma quando Neil Amstrong, nel 1969, toccò la superficie del pianeta, gli scienziati della Nasa riconobbero che Clarke "aveva dato la spinta intellettuale a quella fantastica avventura".
Nato il 16 dicembre 1917 nella contea inglese del Somerset, durante la Seconda guerra mondiale lavorò per la Royal Air Force, l'aeronautica militare britannica, come esperto radar. Dopo il fallimento del suo matrimonio, nel 1956 si trasferì nello Sri Lanka quando ancora si chiamava Ceylon, da dove non si è più mosso. La sua produzione letteraria è molto estesa ma i più lo conoscono per '2001 Odissea nello spazio', romanzo complesso e visionario da cui il regista Stanley Kubrick, nel 1968, ricavò il suo memorabile film.
ATS




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