Nucleare: Iran, no a trasferimento arricchimento in Russia
TEHERAN - L'Iran "non rinuncerà mai all'arricchimento dell'uranio sul proprio territorio" e ogni notizia riguardante il trasferimento di questa attività in Russia "é sbagliata". Lo ha detto oggi il portavoce del governo di Teheran, Gholam Hossein Elham, dopo che ieri il capo del Consiglio di sicurezza russo, Igor Ivanov, ha avuto colloqui con le autorità iraniane durante una missione nella Repubblica Islamica.
Un pacchetto di incentivi preparato dai Paesi europei e ancora in discussione tra le grandi potenze, prevede, secondo indiscrezioni di fonti diplomatiche, di fornire all'Iran una centrale nucleare ad acqua leggera e la possibilità per la Repubblica Islamica di arricchire in Russia l'uranio necessario per alimentare i propri impianti. Ciò a garanzia che questa tecnologia, alla quale Teheran ha lavorato in segreto per 18 anni, non possa essere usata per la costruzione di ordigni atomici.
Ma Elham ha ribadito l'opposizione sempre espressa dalle autorità iraniane a questo compromesso. "Procederemo con l'arricchimento sul suolo iraniano, sotto la supervisione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea)", ha detto il portavoce, assicurando che l'uranio non sarà arricchito oltre un livello compreso tra il 3,5 e il 5 per cento, quanto basta per alimentare centrali nucleari per la produzione di energia.
Per costruire bombe atomiche, invece, la soglia dell'arricchimento deve essere di circa il 90 per cento. La tecnologia per arrivare a questo stadio, comunque, è la stessa per produrre combustibile per le centrali. Ciò che è necessario è soltanto più tempo o un numero maggiore di centrifughe supersoniche in cui avviene l'arricchimento.
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