Ha 1'500 abiti e non ne indossa neanche uno: il video

Il paradosso del 52enne Andrea Mulargia che in un angolo segreto di Chiasso nasconde una delle più grandi collezioni al mondo di capi firmati Stone Island.
Il paradosso del 52enne Andrea Mulargia che in un angolo segreto di Chiasso nasconde una delle più grandi collezioni al mondo di capi firmati Stone Island.
CHIASSO - Un mitico marchio d'abbigliamento nato nel 1982, simbolo (anche) della generazione dei paninari. È l'ossessione di Andrea Mulargia. A Chiasso, in un luogo top secret, custodisce infatti una delle più grandi collezioni di capi Stone Island al mondo. «Ho 52 anni. E il primo vestito l'ho comprato a 16. Per me Stone Island è come una religione», afferma.
Impressionante – Circa 1'500 abiti. Numero più, numero meno. Quello che ci appare davanti è impressionante. Il "padrone di casa" è scatenato. «Ho separato tutto. Qui ad esempio ci sono gli abiti che al buio si accendono, come delle lampadine», indica.
Il paradosso – Verrebbe da pensare che questo simpatico personaggio indossi un vestito differente ogni giorno. Invece la realtà è diversa. «Non li indosso. Si rovinerebbero. Magari ne indosso uno specifico in rarissime occasioni. Ma è proprio raro. Tutto resta custodito qui».
Le ragioni di un "credo" – Ma perché proprio Stone Island e non un altro marchio? «Stone Island negli anni ha sempre fatto ricerca sui materiali – replica il 52enne –. Lo dimostra ad esempio il fatto che ci sia un capo di lana che al caldo ha un colore e al freddo ne ha un altro completamente diverso. Questo mi ha sempre attratto».
Il mito – Quella degli appassionati di Stone Island pare essere una comunità numerosa. «Unica al mondo. Sui social network ci scambiamo informazioni e dritte. Nei primi anni la produzione era "selvaggia". Quindi ogni tanto salta fuori qualche capo unico, raro. E quindi diventiamo tutti pazzi».
Foto di Davide Giordano/ tio.chAndrea Mulargia nel suo regno.Ma quanto costa questo strano hobby? – A questo punto una domanda sorge spontanea. Quanto spende ogni mese Andrea? «Qualche franco lo spendo – ironizza –. Ho un tesoretto a cui attingo. Può essere che in un mese acquisti qualcosa per 20 giorni di fila e poi magari per due mesi non compri nulla perché non trovo niente di interessante».
La rosa dei venti – Il nostro interlocutore è una vera Bibbia per quanto riguarda Stone Island. Fondato dall'italiano Massimo Osti, dal 2020 il marchio è gestito da Moncler. Il simbolo, consolidato negli anni, è sempre stato la rosa dei venti. «Emblema di sperimentazione continua. D'altra parte tutto nasce proprio sperimentalmente. Osti nei primi anni '80 vede una tela di un camion. Se ne innamora. La mette a lavare tutta la notte. Ne ricava una cinquantina di giacche. E queste vanno a ruba».
Il vestito di Dalla – In un angolo del locale di Chiasso c'è una chicca tra le chicche. «Un capo unico realizzato da Osti su misura per il cantante Lucio Dalla. L'ha recuperato un suo batterista negli Stati Uniti. È stato nelle mani di vari collezionisti. E ora ce l'ho io. Non l'ho mai indossato. Lo indosso adesso. Per voi. Per il vostro video».




