Nazismo: Germania, morto in prigione Josef Schwammberger
STOCCARDA (GERMANIA) - È morto a 92 anni nell'ospedale di un carcere di Stoccarda l'ex criminale nazista Josef Schwammberger, che era stato il comandante di diversi campi di lavoro nazisti prima di fuggire in Argentina dove rimase per 40 anni. Il decesso è stato reso noto ieri dalla procura della città tedesca.
Schwammberger era stato condannato il 18 maggio 1992 all'ergastolo per l'uccisione di sette ebrei e per complicità nell'uccisione di altre 32 persone all'epoca in cui fu risponsabile dei campi di lavoro della regione di Cracovia (sud della Polonia), tra il 1942 e il 1944.
Dopo la condanna, la procura di Stoccada aveva raccolto altre prove contro di lui e nel dicembre 1994 lo aveva accusato di omicidio o di complicità in omicidio per altre 144 persone, sempre durante la Seconda Guerra Mondiale. Il tribunale aveva però deciso che Schwammberger non era in condizione di intervenire di persona ad un nuovo processo: secondo il diritto tedesco non si può processare chi non può assistere alle udienze.
Personaggio di poco conto quando era giovane SS, era diventato un torturatore quando gli era stato affidato l'incarico di dirigere alcuni piccoli campi di lavoro nazisti. Tra l'altro si divertiva ad aizzare i propri cani contri i prigionieri che venivano uccisi a morsi.
Fino all'arresto avvenuto nel 1988, il suo nome figurava nella lista dei dieci criminali di guerra più ricercati dal cacciatore di nazisti Simon Wiesenthal. Si era rifugiato in Argentina nel 1948 e aveva acquisito la nazionalità argentina nel 1965 con il suo vero nome.




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