Cerca e trova immobili
IRAN

Grande banca iraniana schiacciata dalle sanzioni occidentali

La Ayandeh Bank ha dichiarato la bancarotta.
AFP
Fonte Ats ans
Grande banca iraniana schiacciata dalle sanzioni occidentali
La Ayandeh Bank ha dichiarato la bancarotta.

TEHERAN - L'Iran ha dichiarato bancarotta una delle più grandi banche private del Paese, i cui asset sono stati assorbiti dallo Stato, secondo quanto riportato dai media ufficiali, in una mossa rara in un Paese alle prese con sanzioni internazionali.

Fondata nel 2012, Ayandeh Bank aveva una rete di 270 filiali in tutto il Paese, di cui 150 nella sola capitale Teheran. Ma di recente era stata paralizzata dai debiti, con perdite accumulate pari a circa 5,2 miliardi di dollari e circa 2,9 miliardi di dollari di debiti, secondo l'agenzia di stampa Isna. Oggi, code di clienti si sono viste fuori da una ex filiale di Ayandeh Bank a Teheran, alla presenza anche della polizia, ha riferito un giornalista dell'Afp.

La Melli Bank, di proprietà statale, ha assorbito gli asset dell'ormai defunta Ayandeh Bank, a seguito di una decisione della Banca Centrale, che ha garantito che i depositanti saranno in grado di recuperare i propri risparmi. "Il trasferimento da Ayandeh Bank a Melli Bank è ora completo", ha dichiarato il direttore di Melli, Abolfazl Najarzadeh, alla televisione di Stato. Giovedì, il ministro dell'Economia iraniano Ali Madanizadeh aveva dichiarato che i clienti di Ayandeh Bank "non avevano nulla di cui preoccuparsi".

A settembre, le Nazioni Unite hanno reintrodotto dure sanzioni all'Iran, dopo mesi di tese relazioni diplomatiche volte a rilanciare i colloqui sul nucleare, interrotti da giugno, quando le forze israeliane e statunitensi hanno bombardato gli impianti nucleari iraniani.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE