«Qui gli aztechi giocavano a palla»

Scoperto un tempio azteco dedicato al dio del vento, Ehecatl, e un campo per il gioco della palla nel cuore della capitale messicana
Scoperto un tempio azteco dedicato al dio del vento, Ehecatl, e un campo per il gioco della palla nel cuore della capitale messicana
CITTÀ DEL MESSICO - Un gruppo di archeologi messicani ha scoperto un tempio azteco dedicato al dio del vento, Ehecatl, e un campo per il gioco della palla nel cuore della capitale, a pochi passi dalla cattedrale e dal Palazzo Nazionale, sede dell'esecutivo federale.
Le scoperte confermano testimonianze raccolte da alcuni dei primi spagnoli su quella che era allora Mexico-Tenochtitlan, la capitale dell'impero azteco, ha sottolineato Raul Barrera, uno degli esperti dell'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (Inah).
«Fonti storiche raccontano che il 'conquistador' Hernan Cortés visitò il cosiddetto Recinto Sacro di Tenochtitlan in compagnia del 'tlatoani' (re) Moctezuma Xocoyotzin, che gli fece vedere i principali edifici. C'è perfino chi dice che lo spagnolo poté assistere a un gioco di palla», ha detto Barrera.
D'altra parte, le cronache di due religiosi, Duran e Torquemada, parlano di un tempio dedicato al dio del vento, descrivendolo come un edificio circolare con un tetto conico di paglia e un ingresso verso l'oriente, che rassomigliava alla bocca di una serpente.
Nella mitologia azteca, infatti, il dio Ehecatl era visto come una delle incarnazioni di Quetzalcoatl, il Serpente Piumato - la divinità originale, che ha prodotto gli altri dei - il cui respiro muoveva il sole e spostava le piogge.
Quanto al gioco della palla - in cui i giocatori usavano solo spalle, cosce, bacino e testa per centrare la 'porta', e cioè un anello di pietra - era una pratica comune di tutte le civiltà precolombiane in America centrale e aveva un forte valore rituale e simbolico.








Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!