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MENDRISIOEstival Jazz, Macy Gray e molte altre sorprese

24.05.12 - 09:21
Estival Jazz, Macy Gray e molte altre sorprese

MENDRISIO - Un’edizione fresca e innovativa, anche per palati raffinati, quella dell'Estiva Jazz di quest'anno. "Abbiamo scelto di definire “fresco e innovativo” il programma musicale di questa edizione - spiegano gli organizzatori -. Potrà sembrare esagerato per una manifestazione longeva e popolare come Estival, ma è proprio così".

Ed è pure comprensibile che Jacky Marti e Andreas Wyden, rispettivamente “direttore artistico” e “organizzatore”, siano particolarmente soddisfatti di questo cartellone che anche questa volta propone grandi protagonisti della scena contemporanea, dal Jazz alla World Music, dal Pop al Blues, senza però dimenticare artisti emergenti.

Gli appuntamenti

Venerdi 29 giugno

DJABE
- Il gruppo dei Djabe -che vuol dire ‘libertà’ nella lingua africana ashanti- è la band numero uno del Jazz/Fusion ungherese che da 15 anni ha dalla sua numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Dal 2007 vanno in scena frequentemente con Steve Hackett, il chitarrista dei Genesis (già protagonista a Estival) e dal 2002 hanno dato concerti in 41 paesi tra Europa, Asia e Nord America. È indubbiamente il gruppo ungherese maggiormente invitato ai più importanti festival. La musica proposta dai Djabe è unica con un sapiente miscela di Jazz e Word che insegue la ricca e appassionato matrice tradizionale della musica ungherese. Principale artefice della formula è Tamás Barabás, autore della maggior parte dei brani eseguiti dal gruppo ma anche il più virtuoso fra i suonatori ungheresi del basso chitarra. Fondamentale è anche il ruolo di Ferenc Kovàcs, il cui violino fa da ponte ideale con il Jazz, Archie Shepp lo ha persino definito come “il più bravo violinista al mondo”. Kovàcs ha lavorato al fianco di Dave Murray, Balanescu e Hamid Drake. Con loro spicca anche il pianismo colorato di Zoltán Kovács che riesce a dare sfumature classiche al già ricco repertorio allargando l’orizzonte prospettico del gruppo. Attila Égerházi, straordinario chitarrista, è il leader fondatore e tra i compositori della band. Infine, Szilárd Banai, locomotiva ritmica dei Djabe, è uno dei più talentuosi batteristi del Jazz ungherese con già all’attivo una Nomination ai Grammy.

CALIMA - Ogni loro performance si trasforma in evento. È questo il passo spettacolare dei Calima, un gruppo fra i migliori al mondo nell’interpretare il Flamenco con un occhio di riguardo per il Jazz. Kevin Byrne e Cuffy (preferisce esser chiamato così) sono due superbi testimoni del chitarrismo flamenco tradizionale e sono sostenuti dalle energiche percussioni di Ivan Moreno che permettono entusiasmanti escursioni musicali con fiumi di note fra riff e assoli dove il mondo del Jazz incontra la Rumba e l’atmosfera gipsy trova il suo posto ideale in un contesto vicino alla World Music. Byrne ricorda con piacere quando 20 anni fa ha iniziato a “toccare” le corde flamenche della sua chitarra: da allora la suona con la stessa passione e con il virtuosismo di un andaluso. Ritmi intricati e bruschi cambi di tonalità trasformano i concerti dei Calima in una sensuale passeggiata musicale fra la furia tempestosa e il trascinante lirismo flamenco.

CHICAGO BLUES: A LIVING HISTORY - Se mettiamo assieme tutte le loro esperienze possiamo affermare che i cinque componenti del gruppo conosciuti come i Chicago Blues hanno una storia fatta di Blues che inizia almeno quarant’anni fa. Da qui la coerente denominazione “A Living History”. Quando Billy Boy ha ricevuto la sua prima armonica a bocca Harry Truman era presidente degli Stati Uniti e quando è uscito il primo doppio cd dei Chicago Blues è stato il turno di Barack Obama... che cos’è successo nel frattempo? Ebbene, i componenti della band hanno fatto un percorso individuale di assoluto prestigio: Billy Boy Arnold ha collaborato con Bo Diddley, John Primer ha contribuito a creare l’orchestra di Muddy Waters e ha girato con Willie Dixon, poi ha ingaggiato un giovane Bolly Branch per sostituire il grande Carey Bell. Lurrie, figlio di Carrey, ha fatto parte dei Sons Of Blues con Branch e ha suonato per Koko Taylor che a sua volta ha preso Carlos Johnson che poi ha suonato con Junior Wells, uno dei mentori di Branch: proprio come ha fatto Otis Rush. Insomma, per farla breve, i Chicago Blues sono la miglior sintesi di due generazioni di musicisti cresciuti fianco a fianco, dividendosi da decenni scena e esperienze, superando spesso i loro maestri e ricevendo una Nomination ai Grammy Awards e due per i Blues Awards. Classe, esecuzione e sonorità è il trittico che caratterizza i loro concerti che ci accompagnano in un viaggio musicale che scuote l’anima, brano dopo brano, attraverso la storia e l’eredità del Blues.

Sabato 30 giugno

YOUN SUN NAH / ULF WAKENIUS
- Decisamente è una coppia strana, o quantomeno originale: lei è una coreana del nord che canta anche in francese, lui è un musicista svedese. Il fascino di Youn colpisce subito per l’aspetto elegante e raffinato, una via di mezzo fra Juliette Greco e Björk. Ma a far da padrone è il vocalese che utilizza, uno scat perfetto, deciso ma leggero ed equilibrato. Già chitarrista di Oscar Peterson, Ulf è un mago: è capace di riprodurre linee di basso e percussioni e di ottenere grandi effetti dal suo strumento senza l’ausilio di pedali. Gli standard che eseguono non sono semplici esercizi di stile ma riletture decisamente originali con un repertorio farcito di omaggi a Nat King Cole, Egberto Gismonti, Randy Newman, Tom Waits, Leo Ferré, Carla Bley, Sergio Mendes fino ai Metallica passando per la celebre “My Favourite Things” cantata in coreano per solo voce e kalimba. Grazie a questi incontri musicali Youn Sun Nah ha ricevuto parecchi riconoscimenti,:dal Premio Choc di Jazzman-Jazz Magazin al Mimi Perrin assegnato dall’Académie francese del Jazz, al Prix du Jazz vocal 2010. Figlia del fondatore del primo coro nazionale della Corea del Nord e di una cantante lirica e attrice in commedie musicali, Youn così descrive il suo stile: “con il tempo ho capito che il Jazz è proprio questo: un genere che ti permette di fare diversamente le stesse cose”. Il suo sogno è quello di poter tornare a cantare nel suo Paese.

AL DI MEOLA WORLD SINFONIA - In un insieme di passione, intelligenza e tecnica straordinaria, Al Di Meola rappresenta oggi quanto di meglio offre il virtuosismo chitarristico moderno. La popolarità di questo artista, nato nel 1954 nel New Jersey, si è affermata a livello mondiale nel corso degli ultimi trent’anni così da meritargli i più prestigiosi “guitar award” della rivista “Guitar Player Magazine”. La sua carriera, iniziata nel 1971, è costellata da eventi unici come la trionfante sfida vincente dell’indimenticabile “Guitar Trio” con Paco De Lucia e John McLaughlin. Di Meola torna sul palco di Piazzale alla Valle per proseguire con Estival il viaggio pionieristico della sua “World Sinfonia” accompagnato dal suo quartetto e dall’Orchestra della Svizzera italiana (OSI).

JUPITER & OKWESS INTERNATIONAL - È nato a Kinshasa da una famiglia di Griots della regione equatoriale del Mongo che gli ha trasmesso i ritmi e le musiche della tradizione. Jupiter inizia a suonare le percussioni da bambino accompagnando la nonna musicista a funerali e matrimoni. L’adolescenza la trascorre dal 1974 a Berlino Est dove il padre lavora come impiegato dell’ambasciata congolese e dove conosce i ritmi e le sonorità di gruppi come i Rolling Stones, i Deep Purple e James Brown. Con un gruppo di giovani berlinesi fonda una band “Der Neger”: un cocktail di sonorità originali, fra percussioni mongo e schitarrate alla Led Zeppelin che animano le notti berlinesi. A 20 anni torna a Kinshasa, pieno di idee e di sogni e ripercorre i sentieri della tradizione del Congo cercando nuove sonorità fra l’eredità dei suoi avi e la musica e le tendenze scoperte in Europa sviluppando uno stile personale con l’idea costante di rigenerare melodie e ritmi dimenticati del suo paese con una buona iniezione di Groove urbano. Nel 1990 crea gli “Okwess International”, un gruppo d’artisti d’avanguardia come Jean Goubald. Con loro viaggia in Africa e rappresenta l’allora Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo) fino al caos della guerra civile. All’inizio del 2004 Renaud Barret e Florent de la Tullaye si uniscono alla band ridando nuovi impulsi a conferma di una formidabile carriera e popolarità del gruppo che nell’ottobre del 2011 ha suonato a Kinshasa davanti a una platea di migliaia di persone ipnotizzate dal suo power musicale.

Lugano, Piazza della Riforma

Giovedi 5 luglio

LIZZ WRIGHT/RAUL MIDÓN
- Ecco due artisti accomunati da un progetto musicale che si attaglia loro perfettamente. Pianista e cantante, figlia di un pastore della Georgia, voce calda e matura, Lizz Wright vanta una lunga e importante esperienza che va dal Jazz al Country al Blues. Lizz è una delle più giovani e più autorevoli cantanti jazz del momento come il pubblico di Estival ha potuto constatare ammirandola e applaudendola nel corso della passata edizione quando si è esibita in trio con Dianne Reeves e Angélique Kidjo. Il suo stile è influenzato dal Soul e dal Gospel, musica che ha avuto nelle orecchie e cantato fin da quand’era piccola. Oggi Lizz passa con disinvoltura da interpretazioni di classici del Gospel a canzoni di Me’Shell NdegéOcello, di Joan As Policewoman (Joan Wasser) fino a Jimy Hendrix. Ma Lizz non è solo una cantante molto particolare, è infatti anche una grande appassionata di cucina e di giardinaggio, due materie che conosce bene e che ben lascia conciliare con le note del pentagramma. Cantante e compositore, Raul Midon è originario del sud degli Stati Uniti con genitori di discendenza argentina e afroamericana, radici che influenzano la sua musica dandole un carattere molto particolare. Artista eclettico, Raul ha collaborato con Herbie Hancock, ha cantato con Shakira, con Louie Vega e con Stevie Wonder, del quale viene considerato l’erede designato. Cieco dalla nascita, Raul non è solo un ottimo cantante ma anche un eccellente chitarrista.

AMADOU & MARIAM - Amadou Bagayoko (1954) è chitarrista e cantante. Mariam Doumbia (1958) è cantante. Insieme sono conosciuti come la coppia non vedente che viene dal Mali. Entrambi si sono formati all’istituto per giovani ciechi dove si sono conosciuti nel 1976 e dove hanno iniziato a condividere la passione per la musica. Dal 1985 formano il duo musicale africano di Blues più conosciuto al mondo. Il loro stile musicale è basato su contaminazioni dove le musiche tradizionali malinesi incontrano chitarre dalla venatura rock, violini siriani, trombe cubane accanto a strumenti tradizionali di altri paesi del mondo. Il loro genere viene spesso catalogato come African Blues. Dopo il loro trasferimento a Parigi, Amadou e Mariam con la canzone “Sou Ni Tile” giungono in vetta alle classifiche francesi, conquistano la celebrità e una carriera internazionale. Nel 2004 Manu Chao produce “Dimanche à Bamako”: un album di grande successo per il quale il duo riceve il BBC Best World Music Album Award dell’anno. Da allora Amadou & Mariam hanno collaborato con Herbert Gronemeyer, The Scissor Sister, Coldplay, David Gilmour e molti altri. Hanno suonato per Barack Obama in occasione del suo Nobel per la Pace e alla cerimonia di apertura dei Mondiali di Calcio in Sudafrica. Da diversi anni la coppia, in arte e nella vita, è molto impegnata in concerti di beneficienza contro la fame nel mondo con il progetto “Together Against Hunger” in collaborazione con la FAO, l’organizzazione mondiale contro la fame per la quale hanno visitato Haiti nel 2011 in qualità di ambasciatori.

SHEILA ESCOVEDO - Sheila Escovedo, ma il mondo la conosce come Sheila E, è figlia del percussionista Pete Escovedo e figlioccia del grande Tito Puente: un pedigree che la dice lunga sul suo talento alla batteria. Nata a Oakland, Sheila deve la sua notorietà non solo al suo straordinaria bravura ma anche alle sue performance con personaggi di livello mondiale come Marvin Gaye, Diana Ross, Billy Cobham, Cecilia Cruz, Miles Davis, Gloria Estefan, Patti Labelle, Stevie Nicks, Stevie Wonder e Ringo Starr. Tutti però se la ricordano come l’affascinante e impetuosa batterista di Roger Nelson, in arte Prince, di cui è stata fra le primissime “master of ceremonies” della storia del Pop e con cui ha a lungo collaborato alle sue più prestigiose produzioni come i classici degli anni ’80 “Glamour’s Life” e “A Love Bizzarre”. Durante il periodo trascorso suonando col genio di Minneapolis, Sheila ha parallelamente sviluppato il suo talento musicale dirigendo e componendo per “New Power Generation”, la sua band. Nel 1985 ha anche partecipato a “USA for Africa”, il supergruppo cantando “We Are the World” prodotta da Quincy Jones e incisa a scopo benefico con la partecipazione di 45 celebrità della musica pop come Bob Dylan, Michael Jackson, Lionel Richie, Stevie Wonder, Bruce Springsteen...

 
Venerdi 6 luglio

DR. JOHN and THE LOWER 911 feat JON CLEARY
- È nato a New Orleans e il suo nome è Malcom John (Mac) Rebennack ma dalla metà anni Sessanta, quando cioè lavorava come session-man per personaggi come Phil Spector, Sam Cooke o Sonny&Cher, è conosciuto come Dr John “The Night Tripper” (una risposta a Day Tripper dei Beatles...). Nonostante l’età, Dr John sprizza energia da far invidia e non deve certo farsi spiegare da nessuno come stare in scena. Già pochi anni dopo il suo primo disco (1968) il suo nome veniva spesso citato nelle interviste a star del calibro di Mick Jagger e Eric Clapton proprio per come appariva sul palco: vestiti incredibili, cappello di piume con un contorno di ballerine e scenografie da carnevale in omaggio ai colori e all’esuberanza della sua città. Sono memorabili i suoi concerti con le sue canzoni “voodoo”, immerse in una combinazione di canti creoli accanto ai suoni dell’allora emergente psichedelia. Uno stile  a cui è rimasto fedele senza disdegnare la via di un Rock più convenzionale come per “Right Time Wrong Place” e “Such A Night”. La sua carriera inizia negli anni ‘50 scrivendo pezzi e suonando la chitarra per Art Neville, Joe Tex e Frankie Ford. Un incidente lo obbliga a cambiar strumento: sceglie il pianoforte e negli anni ‘60 è uno dei session-man più richiesti. Oltre ai già citati non possiamo dimenticare le collaborazioni con Van Morrison, Aretha Franklin e i Rolling Stones (“Exile On Main Street”). Dr John ha fatto man bassa di Grammy: 1989, 1992, 1996, 2000. Nel 2004 la sua lettera d’amore a New Orleans, “N’awlinz Dis Dat or D’udda” ha ricevuto il 57. Palmares dell’Accademia francese Charles Cros, primo artista nordamericano dal 1970. Nel 2007 ha ricevuto una Nomination per “Sioppiana Hericane”, disco pubblicato a sostegno delle vittime dell’uragano Katrina. L’ultimo Grammy è del 2008 per il miglior album di Blues contemporaneo. E dopo mezzo secolo passato a scrivere per sé e per gli altri, Dr John continua a deliziare le platee di tutto il mondo con la sua straordinaria verve musicale.

STOMPING AND SINGING THE BLUES (With Macy Gray & the David Murray Big Band) - Nata nell’Ohio, Natalie Renee McIntyre, in arte Macy Gray, da bambina veniva quasi dileggiata per quella voce roca e a volte un po’ sorda: oggi è la sua cifra stilistica mondialmente riconosciuta ed è una delle più interessanti protagoniste del nuovo Soul e R&B, della musica black statunitense. Quella che non vedeva l’ora di seguire le orme di Nina Simone e Billie Holiday ora è accontentata e può sedere senza soggezione al fianco di Prince, suo mito giovanile e accanto a star hip-hop come LL Cool J, Run DMC, Beastie Boys, Public Enemy... Fra le voci che hanno segnato la formazione di Macy ci sono anche quelle di James Brown, di Sly & The Family Stone, di Stevie Wonder e di Aretha Franklin. La carriera di Macy è costellata di trionfi ma anche da crisi personali affiancate da esuberanza creativa, ironia e bizzarrie che confermano la sua bravura e la singolarità di questa artista. Macy Gray, portavoce del “neo Soul”, si presenta accompagnata dal gruppo del sassofonista e compositore David Murray, artista che dalla fine degli anni ‘90 è stato spesso associato all’avanguardia improvvisativa per il suo modo di esplorare l’incrocio fra Jazz, Hip Hop, Gospel, sonorità africane e dei caraibi. La musica di Murray ha combinato le innovazioni del free jazz degli anni '70 con quello della tradizione in un suono estremo e aspro: ciò che l'anima dei neri d'America esprime al meglio attraverso il sax tenore, a cavallo tra improvvisazione jazz, rock, funk e blues elettrico. Una musica che l’ha fatto definire “un incontro perfettamente riuscito tra Albert Ayler e Skip James”.

RUBÉN BLADES - Nato a Panama nel 1949, Ruben Blades è fra i più importanti e famosi protagonisti della musica Salsa. Inizia la sua carriera nella band di Ray Barreto e di Willy Colon e già allora i testi delle sue canzoni contenevano spunti politici che rivendicavano un ruolo e una voce per il Centroamerica dove spesso è stato definito “il Bruce Springsteen dell’America Latina”. Il suo più grande successo corrisponde all’album “Siembra” che ha venduto tre milioni di esemplari e “Pedro Navaja”, canzone più venduta della storia della Salsa. Negli anni ‘80 Blades fonda il gruppo “Seis de Solar” in cui inserisce strumenti moderni, solitamente legati alla tradizione Soul e Rock. Il suo primo Grammy conquistato risale al 1985. Ne seguiranno altri cinque! Autore di colonne sonore, Blades è stato anche attore lavorando in oltre venti produzioni e al fianco di star come Jack Nicholson e Woopy Goldberg. Non solo compositore, cantante e attore, Ruben Blades è anche attivo politicamente a Panama dove ha fondato un partito per il quale è stato in lista per le presidenziali del 1994. Nel 2000 è stato ambasciatore alle Nazioni Unite e nel 2004 Ministro del Turismo panamense.

 
Sabato 7 luglio

MICHEL CAMILO “Mano a Mano” Trio
- L’artista dominicano proviene da una famiglia di musicisti, soprattutto da parte degli zii. I fedeli appassionati di Estival lo ricordano protagonista di un appassionante concerto a Lugano nel 1999. Michel Camilo è nato a Santo Domingo nel 1954 e da bambino suonava la fisarmonica. Evidentemente la tastiera non era abbastanza lunga per il funambolico artista che a sedici anni trova nel pianoforte il suo strumento. Studia al Conservatorio e suona le percussioni nell’Orchestra Sinfonica nazionale. Si trasferisce a New York nel 1979 per studiare al Mannes College e alla prestigiosa Juilliard School, nel frattempo continua a suonare e a comporre. Come membro del gruppo “French Toast” incide un suo pezzo “Why not?” poi ripreso dai Manhattan Transfer e da Paquito D’Rivera quando nel suo “Caribe” vi suonava Dizzy Gillespie come ospite. Nel 1985, dopo essersi esibito in trio in un concerto a cui partecipava anche Tania Maria incide diversi album di successo e, nel 1992, compone una Rapsodia per il duo francese composto dalle pianiste Katia e Marielle Labecque. Dotato di una tecnica pianistica e compositiva straordinarie, Michel Camilo ha ricevuto i massimi onori civili nel suo paese. Oltre che bandleader è anche produttore, un ottimo docente universitario e nel suo Palmares spiccano Grammy, latin Grammy e Emmy Awards. Dotato di una positività contagiosa, di una passione musicale debordante e di amore per la vita, Michel Camilo sulla tastiera si muove con disinvoltura fra il Classico, il Jazz, la musica popolare e la World con un talento che si esprime forse al meglio quando si addentra in un repertorio che unisce i ritmi caraibici a fraseggi jazz. Si prresenta con un trio d’eccezione in cui spicca il percussionista Giovanni Hidalgo.

MORY KANTE - Paladino di una “world music” che si discosta dai clichés dello show business, Mory Kante (1950, Kissidougou in Guinea) appartiene alla dinastia dei Griots: stirpe di poeti, cantanti e cantastorie della cultura Mandingo. Canta e suona dall’età di sette anni, età in cui ha avuto inizio un’assidua partecipazione ai rituali festosi e cerimoniali ufficiali della sua gente, ancora oggi straordinari vettori di tradizione orale e musicale. Inventore della “afro-dance”, come un cavaliere dei nostri tempi Mory Kante si presenta sul palco di Estival alla testa di un gruppo composto di ben 14 musicisti liberando le calde sonorità degli strumenti tradizionali (fra i quali spicca il suo Cora, uno strumento a venti corde di cui è sublime esecutore) frammiste a soluzioni più tecnologiche. Ancorato nell’Afro-funk mandingo, Mory Kante si è esibito in tutto il mondo e ha anche composto numerose colonne sonore cinematografiche. La sua musica è una cornucopia di ritmi e melodie contagiose in cui si scoprono contaminazioni dal Rap, dal Rock, dalla Salsa e, naturalmente, dal Jazz. Nominato ambasciatore di buona volontà della FAO nel 2001, questo leggendario artista della Guinea ha dedicato molto tempo ed energie ad iniziative culturali e sociali in Africa occidentale e in tutto il mondo, partecipando a raccolte di fondi e rilasciando numerose interviste a sostegno di quella organizzazione.

CHIC feat Nile Rodgers - Quella dei Chic è stata la più influente e importante band della Disco Music. Si è formata nel 1976 per iniziativa del chitarrista Nile Rogers e del bassista Bernard Edwards insieme con Tony Thompson (ex batterista delle “Labelle”) e la cantante Norma Jean Wright (poi sostituita da Luci Martin) e Alfa Anderson. La prima registrazione è stata la canzone "Dance Dance” che dopo una serie di rifiuti da varie case discografiche è stasta prodotta e distribuita dalla Atlantic alla fine del'77. Di quel disco sono state subito vendute un milione di copie in meno di un mese! Negli anni successivi una serie di singoli si sono piazzati in prima posizione nelle più importanti classifiche mondiali. Basti citare "Le Freak", "I Want Your Love" (1978) "Chic Cheer" (1978) e "Good Times" (1979). Con l'attenuarsi del fenomeno della Disco Music anche la loro popolarità è sembrata andare in secondo piano ma l'influenza che hanno avuto nella musica dei primi anni ‘80 è stata enorme. Basti ricordare che “Good Times” ha ispirato i “Queen” per la loro "Another One Bites The Dust" (1980) mentre lo stesso micidiale giro di basso è stato ripreso dai “Sugarhill Gang” in "Rapper's Delight" (1979). Nile Rodgers, il fondatore e chitarrista del gruppo, ancora oggi è considerato uno dei più influenti produttori musicali della storia  del Pop. Per fare solo qualche esempio, il suo nome è legato a Diana Ross per la canzone "Upside Down" e l'album "Diana” (1980), a David Bowie per "Let's Dance" (1983), a Madonna per "Like a Virgin"(1983) a Mick Jagger per il suo album d'esordio da solista del 1985. Basterà per chiudere alla grande questa edizione di Estival? Crediamo proprio di sì!

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