Il Movimento per il Socialismo accusa i partiti di governo di voler «restringere il diritto di partecipazione delle forze politiche minori»
BELLINZONA - I piccoli partiti devono poter sedere in Gran Consiglio senza dover raggiungere almeno il 4% per entrarvi. L'MPS lancia la battaglia contro la proposta di modifica costituzionale che chiede l’introduzione di quote di sbarramento nel sistema elettorale cantonale e invita altre forze a fare lo stesso.
A suo dire, è già in atto da tempo «una strategia di emarginazione del ruolo delle forze politiche minori» e sono già state messe in atto varie misure con lo scopo di «spegnere quanto più possibile le voci di dissenso, in particolare – per esplicita ammissione di chi queste modifiche le ha proposte – i/le deputati/e dell’MPS». Introdurre una quota di sbarramento sarebbe un altro capitolo «dell'insofferenza nei confronti delle liste “non allineate” e, seppur in modo diverso, di “opposizione”». Sarebbe «un passo ulteriore nella direzione di restringere il diritto di partecipazione delle forze politiche minori e non governative. Ricordiamo infatti che se una simile soglia di entrata fosse stata applicata in occasione delle ultime elezioni cantonali, il Parlamento sarebbe ora composto solo da forze politiche rappresentate – direttamente o indirettamente – in Governo».
La frammentazione non è dovuta, per il partito di Pronzini, alla presenza delle cosiddette liste minori ma da una crisi di una politica che non riesce a trovare posizioni condivise da Governo e Parlamento su nessun tema, «alle diversità di atteggiamento, strategia e posizioni dei partiti maggiori».
«Non è d’altronde la prima volta che le principali forze politiche cercano di scaricare sulle opposizioni (per quanto esse possano essere minoritarie e quindi ininfluenti dal punto di vista delle scelte parlamentari) la propria inadeguatezza, incapacità e inconsistenza nelle scelte politiche», prosegue la lunga nota, che accusa i partiti di Governo di addossare le colpe di una «accumulazione di fallimenti" della politica nostrana.
Dunque, l'MPS si oppone fermamente a una modifica che «rappresenterebbe un passo indietro dal punto di vista dei diritti democratici della rappresentanza».