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CANTONELa proposta: «Divieto d'entrata alle auto dei frontalieri con a bordo il solo conducente»

10.03.23 - 08:37
La richiesta in una mozione di Massimiliano Robbiani: «I residenti hanno tutto il diritto di potersi spostare liberamente in casa propria»
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La proposta: «Divieto d'entrata alle auto dei frontalieri con a bordo il solo conducente»
La richiesta in una mozione di Massimiliano Robbiani: «I residenti hanno tutto il diritto di potersi spostare liberamente in casa propria»

La richiesta è contenuta in una mozione presentata oggi dal deputato leghista Massimiliano Robbiani. In sostanza viene chiesto al Consiglio di Stato di esaminare quanto possa essere fattibile - attraverso una base legale o un'ordinanza - decretare dei divieti d’accesso, a determinate condizioni, alle auto di frontalieri con a bordo il solo conducente.

La proposta viene spiegata col fatto che dall'ultimo rilevamento effettuato dal Dipartimento del Territorio, è emerso che l’87% delle auto in entrata con targhe italiane viaggiano con a bordo una sola persona. «Le conseguenze viarie di questa situazione - scrive Robbiani - sono dei continui congestionamenti della viabilità con tutte le ricadute negative del caso sulla qualità di vita degli abitanti». Per il deputato leghista il problema del traffico deve essere dunque risolto intervenendo sulla causa, e quindi - secondo la sua visione - sui frontalieri. «Non è accettabile - dice - pensare di farlo penalizzando indiscriminatamente tutti gli automobilisti, compresi i residenti, che hanno tutto il diritto di potersi spostare liberamente in casa propria».

GIà lo scorso martedì Lorenzo Quadri aveva presentato a livello federale un postulato, chiedendo al Consiglio federale di calarsi sulla questione traffico e frontalieri, citando l'esempio dell’ex consigliere di Stato ginevrino Pierre Maudet, che aveva proposto durante le ore di punta, un divieto di entrare nel cantone attraverso i valichi secondari per i veicoli con a bordo una sola persona. «I Cantoni di confine -  aveva spiegato Quadri - devono avere la possibilità (non l’obbligo) di intervenire in tal senso, anche introducendo dei divieti d’accesso a determinate condizioni. Questo, allo scopo di imporre modalità di trasporto alternative, come la condivisione dell’auto o la mobilità aziendale, che altrimenti, come confermano i dati ticinesi, non decollano».

 

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