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BELLINZONAPronzini, attento alla mail

18.07.21 - 21:36
Il consigliere comunale richiamato all'ordine dal Municipio. Ma lui: «L'abuso è loro, non mio»
tipress
Pronzini, attento alla mail
Il consigliere comunale richiamato all'ordine dal Municipio. Ma lui: «L'abuso è loro, non mio»

BELLINZONA - Un consigliere comunale può utilizzare la mail istituzionale per scopi politici? Matteo Pronzini è (di nuovo) in rotta di collisione con il Municipio di Bellinzona. Oggetto del contendere, questa volta: usi e abusi dell'indirizzo matteo.pronzini@cc.bellinzona.ch

Il capogruppo Mps in Consiglio comunale, nonché deputato, è finito nel mirino dell'esecutivo nei giorni scorsi dopo avere inviato una mail a diversi dipendenti del Comune. Il contenuto: una denuncia inoltrata dallo stesso Pronzini al Ministero pubblico, riguardo il caso di una dipendente della casa anziani di Sementina trasferita a Giubiasco

Le lamentele del Municipio - inviate per posta ordinaria - non si sono fatte attendere. A seguito di «invii sistematici e generalizzati ai nostri collaboratori» la casella di posta di Pronzini è stata bloccata in un primo momento e poi ripristinata, si legge nella lettera di richiamo. La cancelleria comunale e il vicesindaco Simone Gianini invitano quindi il "mittente Pronzini" a evitare altri invii collettivi. Diversamente - si legge nella missiva pubblicata sui social dal consigliere comunale - «ci vedremo costretti a intervenire con un nuovo e ulteriore blocco dei suoi indirizzi». 

Non è la prima volta, in realtà, che Pronzini viene "bannato" per le sue mail da un ente pubblico. A novembre scorso era stato il Cantone a bloccargli - temporaneamente - l'accesso agli indirizzi di posta elettronica dell'amministrazione statale, a cui l'Mps aveva inviato un sondaggio sul telelavoro e il rispetto delle norme anti-Covid.

Il consigliere comunale promette un'interpellanza al riguardo. «Mi si accusa di abusi, quando è evidentemente il Municipio a trovarsi in imbarazzo a seguito di un abuso come quello da me segnalato in Procura» commenta Pronzini. «Ho la coscienza pulita, e vorrei sapere su quale base giuridica posso essere privato della mail. Non ho certo inviato un messaggio personale o pubblicitario, ma una notizia che concerne l'operato dell'amministrazione pubblica, di cui i dipendenti della Città di Bellinzona meritano di essere informati». 

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