Scuole medie superiori: «Potenziamo le attività di sostegno»

Una mozione del Partito Comunista chiede un passo in avanti nell'offerta pubblica di corsi di recupero
BELLINZONA - Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) aveva lanciato circa un mese fa una petizione dal titolo “Pandemia e difficoltà scolastiche: sosteniamo il corpo studentesco!”. La finalità dell’iniziativa è quella di aiutare gli studenti che, soprattutto in questo periodo travagliato, si trovano più in difficoltà e a rischio di marginalizzazione. Tra le soluzioni proposte vi è l’introduzione di corsi di recupero pubblici e gratuiti in tutti gli ordini scolastici. Alla base di questa richiesta si trova la preoccupazione, condivisa in linea di fondo dagli scriventi, secondo cui sussistano ancora delle profonde lacune quanto alla risposta fornita dal Cantone per controbilanciare il deterioramento delle condizioni d’apprendimento dovuto alla situazione pandemica, che investe purtroppo in maniera più gravosa gli studenti appartenenti alle fasce socio-economiche più sfavorite della popolazione.
Benché negli ultimi mesi il DECS abbia adottato delle misure «incoraggianti», come l’obbligo per i docenti di contattare regolarmente gli studenti in quarantena e il potenziamento della connessione internet delle scuole cantonali per la trasmissione delle lezioni in diretta in caso di quarantena di classe, per il Partito comunista si palesa pure l’esigenza di rafforzare gli strumenti di sostegno destinati al corpo studentesco.
Per questo - attraverso una mozione - i deputati Massimiliano Ay e Lea Ferrari chiedono che le attività di sostegno ai sensi dell’art. 35 RSMS vengano pertanto debitamente potenziate, considerando segnatamente di prescriverne l’organizzazione alle direzioni di istituto, di estenderne l’offerta sull’arco del quadriennio, di ampliarne la cerchia dei beneficiari e di stabilirne un contenuto minimo appropriato.




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