Criminalità transfrontaliera: «Più soldi ai Cantoni sul confine»

Piero Marchesi chede che Berna sostenga finanziariamente i Cantoni «per il loro importante ruolo».
Per il consigliere nazionale «la Confederazione da sola non assicura una sicurezza adeguata dei confini»
BERNA -
Piero Marchesi ha presentato una mozione per chiedere che i Cantoni di frontiera, fortemente sollecitati nella lotta alla criminalità transfrontaliera, possano essere sostenuti finanziariamente. «Considerando che la Confederazione non assicura una sicurezza adeguata dei confini, i Cantoni assumono un ruolo ancor più importante che va riconosciuto, anche finanziariamente», sottolinea il consigliere nazionale dell'UDC.
I corpi di polizia dei Cantoni che si trovano nelle zone di confine sono infatti maggiormente sollecitati rispetto a quelli di altri Cantoni, «in particolare proprio a causa della criminalità transfrontaliera», motiva Marchesi. Per il quale l’attuale riorganizzazione in corso presso l’AFD presenta ancora molte incognite e non presenta sufficienti rassicurazioni circa l’effettivo impegno in termini di “polizia di frontiera”, ruolo attualmente ricoperto dal Corpo delle guardie di confine (Cgcf).
«Ritenuto che la situazione prospettata dall’AFD risulta insoddisfacente e non fornisce sufficienti rassicurazioni circa il proseguo dell’operatività sul terreno, la richiesta di adottare una base legale che permetta di sostenere finanziariamente i Cantoni direttamente toccati appare più che giustificata», conclude il presidente dell'UDC ticinese.




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