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CANTONE«Pratiche staliniste a Bellinzona»

12.08.19 - 11:54
Interpellanza del Gruppo MPS-POP-Indipendenti al Consiglio di Stato su ARP e Settore Sociale della Città di Bellinzona: «Il Municipio è pasticcione o imbroglione?»
Ti Press
«Pratiche staliniste a Bellinzona»
Interpellanza del Gruppo MPS-POP-Indipendenti al Consiglio di Stato su ARP e Settore Sociale della Città di Bellinzona: «Il Municipio è pasticcione o imbroglione?»

BELLINZONA - Lo scorso 6 maggio, il Gruppo MPS-POP-Indipendenti aveva presentato un’interrogazione con cui si segnalava una situazione «particolare e strana» relativa all’Autorità regionale di protezione (ARP). In particolare, si metteva in evidenza che la presidente dell’ARP fosse al contempo responsabile del Servizio sociale della città di Bellinzona. Sulla base di questa situazione il Gruppo aveva posto sei domande al Consiglio di Stato, domande a cui quest’ultimo non ha ancora risposto (malgrado il termine di 60 giorni stabiliti dalla Legge sia oramai scaduto da un mese).

Nel frattempo, quella che i tre deputati Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori giudicano una vicenda «paradossale ed imbarazzante per il Municipio ed il Consiglio di Stato» si è arricchita di nuovi elementi. L'MPS è infatti venuto in possesso della copia dell’organigramma del Dicastero Servizi Sociali dal quale si può prendere atto che la presidente dell’ARP numero 15 non solo è responsabile del servizio sociale della città di Bellinzona ma anche responsabile di tutto il settore Socialità, così come di ben quattro servizi (su un totale di sei servizi): il già citato Servizio sociale, Giovani e famiglie, ARP 15 e Sportello LAPS/Agenzia AVS. 

Il confronto tra l’organigramma inviato dal Municipio, a firma del sindaco Mario Branda e del segretario comunale (nonché responsabile del Dicastero Servizi Sociali) Philippe Bernasconi, e l’organigramma di cui è venuto in possesso l’MPS è però «interessante». Si tratta infatti dello stesso documento, con la stessa data, con le stesse posizioni e responsabilità. Le uniche differenze riguardano le responsabilità della presidente dell’ARP numero 15: nel documento ricevuto ufficialmente il nominativo della signora è stato cancellato dai servizi (ad eccezione dell’ARP 15): «Come nella migliore tradizione stalinista si è lavorato di bianchetto», lamentano Pronzini, Arigoni e Lepori.

Alla luce di questo, i tre deputati hanno deciso di ripresentare le domande rimaste inevase dell'interrogazione del 6 maggio 2019 e ne approfittano per porne alcune «sulle pratiche staliniste in uso presso l’amministrazione comunale di Bellinzona».

Le domande contenute nell'interpellanza:

    1. Il Municipio di Bellinzona ha sottoposto al Consiglio di Stato la proposta d’assunzione della presidente dell’ARP 15? Se sì, quando?
    2. Quando il Consiglio di Stato ha proceduto all’assunzione della presidente?
    3. Il Consiglio di Stato si è accorto di questo cumulo ruolo (presidente ARP, responsabile del Settore Socialità e responsabile del Servizio Sociale, Giovani e Famiglie, ARP 15, Sportello LAPS/Agenzia AVS)?
    4. Non ritiene che questi accumulo di  ruoli possa essere poco opportuno? La legge lo permette?
    5. Quale è la percentuale d’occupazione per la funzione di presidente della ARP 15?
    6. Quale è la percentuale d’occupazione per la funzione del settore Socialità della Città di Bellinzona?
    7. Come è ripartita la percentuale d’occupazione tra le diverse responsabilità all’interno del Settore Socialità (direzione del Settore Socialità, Servizio Sociale, Giovani e Famiglie, ARP 15, Sportello LAPS/AVS)?
    8. Sa se è prassi corrente presso del Municipio di Bellinzona falsificare documenti alfine di tentare di nascondere sotto il tappeto la polvere e lo sporco?
    9. Condivide che tale modo di procedere del Municipio di Bellinzona sia inaccettabile e deplorevole?
    10. Ora che è stato informato ufficialmente quali passi intende intraprendere affinché il Municipio di Bellinzona sia sanzionato?

 

 

 

 

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