Da «è la persona giusta» a «era meglio Gobbi»: anche Montagnola si divide su Cassis

Il candidato alla successione di Didier Burkhalter visto dai suoi concittadini: i commenti divergono, tra chi lo sostiene a spada tratta e chi lo critica per non essere vicino alla gente
Il candidato alla successione di Didier Burkhalter visto dai suoi concittadini: i commenti divergono, tra chi lo sostiene a spada tratta e chi lo critica per non essere vicino alla gente
MONTAGNOLA - Il suo nome è sulla bocca di tutti. All’Osteria Donada nel cuore di Montagnola, il comune in cui abita, non si parla d’altro. Ma la candidatura di Ignazio Cassis alla successione di Didier Burkhalter non fa l’unanimità neppure qui. Insomma, anche in Ticino (o soprattutto nel nostro Cantone) si può tranquillamente utilizzare il detto: «Nessuno è profeta in Patria». Anche se i commenti su Cassis sono parecchio differenti, tra chi lo sostiene a spada tratta e chi lo critica per non essere “vicino” alla gente.
«Non parla con la gente» - Il consigliere nazionale non è una persona che ama mischiarsi con la gente. «Lui guarda e passa. Non si è mai fermato a parlare con noi», spiega il 56enne A.L. ai colleghi di 20 minuten. Gli fa eco il pensionato P.L., di 67 anni. «Lo vediamo solamente a bordo della sua Mercedes». Anche la sua presenza ad Agra per la festa nazionale non ha convinto alcuni suoi concittadini. «Ha fatto un discorso per sé stesso. Cassis non è uno di noi», sottolinea ancora A.L. «È un uomo ricco. Sta bene».
«I frontalieri non lo preoccupano» - Marco Wezzao, 66 anni, si alza per portare a passeggio il suo cane. Ma prima di partire dall’Osteria lancia una frecciata al candidato PLR. «Cassis non è all’altezza di entrare in Consiglio federale». Secondo il 66enne non difenderebbe gli interessi del Ticino. «I frontalieri non lo preoccupano, ma qui ci sono parecchie persone che non hanno lavoro». Gli altri clienti concordano e rilanciano. «Gobbi sarebbe stata la scelta giusta. Lui conosce le nostre preoccupazioni. Ed è a contatto con la gente», spiega ancora P.L.
«Non aspettiamo altri 30 anni» - Sergio Luisoni, seduto poco distante, segue interessato la discussione. Il poliziotto vede in un’altra ottica l’elezione di Cassis. «Lo conosco di vista. Per me sarebbe adatto al Consiglio federale». L’uomo vede solo vantaggi per il Ticino. «Potrà esporre i nostri problemi direttamente al Governo federale». In caso di mancata elezione, il Ticino potrebbe «dover aspettare altri 30 anni prima di un’altra possibilità».
«Il candidato ideale» - Nel suo Comune Cassis ha però anche molti sostenitori. Nadine Della Bona, 41enne titolare del salone da parrucchiera Ornella, è una sua grande estimatrice. Qui il candidato al Consiglio federale viene spesso a tagliarsi i capelli. «È una persona simpatica, gentile e semplice», racconta la lucernese, da 25 anni trapiantata nel nostro Cantone per amore. Per Nadine è chiaramente il candidato ideale alla successione di Burkhalter. «È una persona di una grande umanità. È esattamente quello che abbiamo bisogno in Consiglio federale».
«Umano, prudente, pragmatico» - Anche Giovanni Lucchini, proprietario della macelleria Collina d’Oro, supporta Cassis. «Penso che Ignazio Cassis ami stare con la gente». Il macellaio l’ha visto a vari eventi pubblici, dove gli ha fatto un’ottima impressione. «È dinamico, prudente e pragmatico. Sa di cosa hanno bisogno i ticinesi». Lucchini si fida di Cassis pure per la problematica riguardante i frontalieri. «Gli italiani sono furbi. Un consigliere federale come lui potrebbe prevedere alcune mosse dei politici e delle autorità italiane».
«Solare e sorridente» - Mario Cameroni, 73 anni, vive a pochi metri dalla villa di Cassis. «Lo vedo molto di rado. È sempre via. Ma le poche volte che lo incontro, è sempre solare e sorridente». L’impiegato di banca in pensione si è informato sui giornali e alla televisione ed è convinto delle capacità di Cassis. «Sa cosa sta facendo».






