Escluso dal servizio militare per un tatuaggio fascista, il TAF lo riabilita

Un giovane ticinese era stato ritenuto inabile al servizio militare per aver tatuato sul corpo un simbolo fascista. Il Tribunale Amministrativo federale ha accolto il suo ricorso
LOSANNA - Era stato dichiarato inabile al servizio militare perché aveva tatuato un simbolo fascista sul corpo. Il giovane dell'Alto Ticino aveva fatto ricorso e il Tribunale Amministrativo Federale gli ha dato ragione, accogliendolo.
Come riferisce oggi il Corriere del Ticino, il TAF ritiene arbitrarie le ragioni che hanno portato lo Stato maggiore di condotta a decidere per l'inabilità al servizio militare.
La sentenza del TAF è arrivata negli scorsi giorni. Avere un tatuaggio di destra o estrema destra non è sufficiente "per concludere che il ricorrente potrebbe abusare dell'arma personale". C'è un altro passaggio dell'Alta Corte rilevato dal quotidiano: "Le sue idee non eccedono quello che in genere viene espresso nel mondo politico o dalla stessa popolazione, in rapporto alle preoccupazioni della società legate all'immigrazione".
Secondo il TAF il giovane, non avendo mai dato segni di aggressività o instabilità psichica, non deve essere ritenuto inabile al servizio militare, anche perché questo "può avere un notevole impatto sul suo futuro professionale e personale".
La decisione di escludere il giovane ticinese al servizio militare per un simbolo fascista tatuato sul corpo lede, sempre secondo l'Alta Corte, il principio di proporzionalità e gli interessi privati del ricorrente, il quale non è mai stato condannato ed il cui comportamento non urta per niente la legalità".
Con questa decisione del TAF, la posizione del ragazzo dovrà essere rivalutata dai servizi di reclutamento dell'esercito. Il giovane avrebbe tuttavia espresso l'intenzione di rinunciare spontaneamente al servizio militare, seppur con malincuore.



