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BIASCAGatti spariti e cani avvelenati: "Non siamo più tranquilli"

23.11.12 - 15:16
L'appello di una cittadina di Biasca e la furia cieca di Offensiva animalista
keystone (archivio)
Gatti spariti e cani avvelenati: "Non siamo più tranquilli"
L'appello di una cittadina di Biasca e la furia cieca di Offensiva animalista

BIASCA – “Il nostro gatto, Cacao, è scomparso da mesi. Non si era mai allontanato da casa, siamo terrorizzati dall’idea che possa essere stato avvelenato”. Paola Vanotti è una signora che vive in zona al Legh, a Biasca. Nella stessa zona in cui negli ultimi anni sono stati avvelenati diversi animali. Ora con il suo grido disperato vorrebbe sensibilizzare le autorità. “Perché questo è già il terzo gatto che ci sparisce in pochi anni. Da queste parti non siamo più tranquilli, anche ai nostri vicini è sparito un gatto”.

Bestie avvelenate - E intanto spunta un’altra notizia allarmante: l'ennesimo caso di avvelenamento di cani. L’episodio fa insorgere il gruppo di Offensiva animalista che, sul sito ufficiale, spara a zero contro la polizia: "Da anni a Biasca numerosi animali domestici sono stati avvelenati senza che nessuna seria indagine sia mai stata svolta. Da anni si mormora il nome di una persona, che peraltro sarebbe pure un bracconiere. Da anni gli animali muoiono. Da anni le autorità balbettano scuse".

Cercasi prove - Offensiva Animalista chiede quindi aiuto alla popolazione per raccogliere prove: "Ci penseremo poi noi a far perdere il vizio a chi ha l’hobby dell’omicidio, perpetrato grazie al lassismo di chi non sa fare il proprio dovere". Paola Vanotti, che con il movimento animalista non ha nulla a che fare, spiega: “Noi cerchiamo sempre di tenere gli occhi bene aperti, ma è molto difficile cogliere l’autore con le mani nel sacco. Comunque la gente di Biasca è stufa di questa situazione”.

Accuse respinte - Alle accuse di Offensiva animalista il Servizio stampa della polizia cantonale risponde fugando eventuali dubbi sul corretto comportamento dei colleghi di Biasca: "Siamo al corrente dei casi di avvelenamento. Quest’anno se ne contano due con relative querele contro ignoti alla locale Gendarmeria territoriale. Stesso procedimento per altri due casi avvenuti nel 2011”.

Voci di paese - La polizia invita quindi il gruppo animalista e i cittadini a segnalare con prove certe le accuse mosse nei confronti del sospettato: "In quest'ambito non bastano delle ‘voci di paese’ per potere interrogare persone definite ‘sospette’, ma servono segnalazioni più circostanziate. Invitiamo eventuali testimoni a segnalare alla Gendarmeria territoriale elementi concreti per individuare la persona responsabile dei fatti. E preghiamo i proprietari degli animali scomparsi di sporgere querela".

Cani al guinzaglio - Infine, altre considerazioni: "Le accuse verso la polizia sono fuori luogo, si è fatto quanto possibile per individuare i responsabili. L'inchiesta prosegue con controlli puntuali. Per quanto riguarda i cani, si invitano i proprietari a tenerli al guinzaglio per poter intervenire rapidamente negandogli la possibilità di inghiottire il cibo avvelenato".

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