Scritte antifasciste sulla facciata dell’USI: «Già sporta denuncia»

Riferimenti anche a un ex studente appartenente alla tanto discussa Remigration Summit: «Sono dispiaciuto, non studio nemmeno più lì»
Riferimenti anche a un ex studente appartenente alla tanto discussa Remigration Summit: «Sono dispiaciuto, non studio nemmeno più lì»
LUGANO - «Fuori i fascisti dalle scuole, dalle città e dal mondo», «Fascisti appesi», «Antifa-zone». Sono alcune delle scritte comparse questa mattina sulla facciata dell’edificio di via Giuseppe Buffi dell’Università della Svizzera italiana (USI). Secondo un testimone, i muri sarebbero stati imbrattati nella notte tra domenica e lunedì.
Tra le frasi riportate, alcune fanno riferimento a un ormai ex studente che frequenta l'ateneo. Si tratta di Andrea Ballarati, giovane comasco noto per essere l’organizzatore del discusso Remigration Summit, movimento identitario di ultradestra che promuove politiche di “remigrazione”, ossia il rimpatrio — forzato o volontario — di immigrati non bianchi e dei loro discendenti. Ballarati frequentava l'USI fino allo scorso 17 novembre, data in cui ha ricevuto il diploma di Bachelor of Science in Scienze economiche.
Interpellato, un portavoce della Polizia cantonale ha confermato «la segnalazione per danneggiamento». Spetterà ora al proprietario dello stabile e alla persona direttamente coinvolta valutare se sporgere denuncia o querela contro ignoti: «La frase — precisa — contiene elementi che potrebbero ledere la dignità della persona».
Dal canto suo, Ballarati tende a ridimensionare. «Onestamente, queste scritte, non mi fanno né caldo né freddo. Quel che mi dispiace è che sia stata danneggiata un'università e che la facciata dell'USI sia stata vandalizzata. Anche perché immagino verranno spesi dei soldi per sistemare il tutto», conferma a tio.ch
Nessun sospetto preciso su chi possa essere stato: «Ho frequentato l'USI per tre anni e, pur svolgendo già attività politica in quel periodo, non ho mai avuto alcun tipo di problema con nessuno. Posso solo constatare che ultimamente a Lugano si assiste a un aumento delle attività di gruppi dell’estrema sinistra che si dichiarano antifascisti».
E aggiunge: «Non vedo perché un soggetto isolato, che non rappresenta il sentimento delle persone che ho incontrato all’università, debba danneggiare strutture di utilizzo pubblico e privato. Gli studenti pagano, le persone ci lavorano e l’accesso è aperto a tutti. È evidente che questa persona abbia un problema personale con me, nonostante non sappia chi possa essere. Peraltro — ribadisce — è pure mal informata: io all’USI non studio più».
Come riferito dall'USI, intanto, la denuncia è già stata presentata alla polizia. Nel frattempo, «nel pomeriggio di oggi» sono stati avviati i lavori di rimozione dei graffiti.








