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«Violati i diritti dei frontalieri», il Ticino denunciato presso l'Organizzazione Mondiale del Lavoro

La denuncia è stata presentata dall'Unione frontalieri italiani in Svizzera (UFIS).
Tipress
Fonte UFIS
«Violati i diritti dei frontalieri», il Ticino denunciato presso l'Organizzazione Mondiale del Lavoro
La denuncia è stata presentata dall'Unione frontalieri italiani in Svizzera (UFIS).

BELLINZONA - L’Unione dei Frontalieri Italiani in Svizzera (UFIS) ha presentato un esposto formale all’Organizzazione Internazionale del Lavoro, denunciando una serie di violazioni delle convenzioni internazionali e dei diritti fondamentali dei lavoratori transfrontalieri attribuite alla Repubblica Italiana e al Canton Ticino. L’iniziativa completa e rafforza l’esposto già trasmesso alla Commissione Europea, con l’obiettivo di portare il tema frontalieri all’attenzione degli organismi internazionali competenti e di sollecitare un intervento coordinato di vigilanza e tutela.

Nel documento inviato all’OIL, UFIS descrive un deterioramento progressivo delle condizioni normative e sociali che, secondo l’associazione, si manifesta attraverso la doppia imposizione sanitaria introdotta da alcune Regioni italiane nonostante l’assicurazione obbligatoria in Svizzera e la discriminazione tra “vecchi” e “nuovi” frontalieri. Come la persistente incertezza giuridica sul telelavoro, il mancato riconoscimento dei contributi esteri e l’utilizzo non trasparente dei ristorni fiscali destinati ai Comuni di frontiera. Non tralasciando la carenza di coperture assicurative per gli infortuni avvenuti durante il telelavoro svolto in Italia e, infine, una generale instabilità normativa ritenuta incompatibile con il principio della certezza del diritto e della tutela dei diritti acquisiti.

Alla luce di queste problematiche, UFIS chiede all’OIL di aprire una procedura di osservazione tramite il Comitato di esperti per l’applicazione delle convenzioni, di avviare un monitoraggio formale nei confronti dei governi italiano e svizzero, di convocare un tavolo tripartito sul lavoro transfrontaliero e di verificare le misure considerate discriminatorie introdotte dal Decreto Omnibus 2024. «Con l’esposto all’OIL – afferma l’associazione – intendiamo dare continuità all’azione iniziata in sede europea e aumentare la pressione politica e istituzionale su Italia e Canton Ticino. Le violazioni segnalate colpiscono ogni giorno migliaia di lavoratori frontalieri, privandoli di diritti che dovrebbero essere garantiti dalle convenzioni internazionali».

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