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CANTONE/CONFINE

Sconfinano armati di fucili calibro 12, beccati due ticinesi

Stavano cacciando senza curarsi troppo di quale lato del confine stessero calpestando. Denunciati.
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Sconfinano armati di fucili calibro 12, beccati due ticinesi
Stavano cacciando senza curarsi troppo di quale lato del confine stessero calpestando. Denunciati.

CERNOBBIO - Sono due luganesi rispettivamente di 60 e 42 anni, i cacciatori fermati dalla polizia provinciale di Como, sorpresi con fucili calibro 12 sul versante comasco del Monte Bisbino, nel territorio di Cernobbio. I due, riporta oggi la Provincia di Como, sono stati beccati dopo una battuta di caccia, durante la quale hanno chiaramente "sconfinato" dal perimetro loro consentito.

Un’"invasione", seppur limitata alla sfera venatoria, analoga a quella avvenuta pochi giorni prima nei Grigioni, dove la polizia aveva fermato due cacciatori italiani di 44 e 35 anni che avevano attraversato il confine di Stato con armi e attrezzatura da caccia.

La polizia, in collaborazione con l’Ufficio caccia e pesca del Canton Ticino, da tempo sorvegliava la zona del Bisbino. L’auto con targa ticinese parcheggiata in quell’area aveva attirato l’attenzione degli agenti, che poco dopo hanno individuato i due cacciatori. Messi di fronte all’evidenza, hanno ammesso le proprie responsabilità e consegnato le armi. I due sono stati denunciati per "importazione temporanea di armi da fuoco".

Dalle ricostruzioni della polizia è emerso che, dopo aver caricato in auto i fucili e i cani da caccia destinati alla caccia alla lepre, avevano oltrepassato il confine attraverso uno dei valichi tra Cernobbio, Chiasso o Maslianico.

Poi si erano diretti verso il Monte Bisbino per cacciare, senza curarsi troppo di quale lato del confine si trovassero. Come già accennato, l’area era da tempo sotto osservazione a causa di precedenti episodi simili segnalati dagli agenti di Villa Saporiti.

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