Frana sui Denti della Vecchia: «Massi ancora pericolanti»


Nessun abitante dei dintorni ha memoria di un evento simile. Il geologo cantonale: «Un fenomeno davvero raro»
Nessun abitante dei dintorni ha memoria di un evento simile. Il geologo cantonale: «Un fenomeno davvero raro»
SONVICO - Continuano a cadere massi al di sotto dei Denti della Vecchia, all'indomani dell'imponente frana che ha trascinato a valle circa 50mila metri cubi di roccia. «Nell'area di distacco sono presenti tuttora dei blocchi potenzialmente instabili. Abbiamo quindi deciso di chiudere il sentiero che da Murio porta a Creda». A spiegarlo è ancora una volta il geologo cantonale, Andrea Pedrazzini. Martedì mattina si è recato nuovamente nei pressi dell'area colpita dal distaccamento per compiere un sopralluogo. Con lui, i Servizi della Città di Lugano e il Consorzio della Valle del Cassarate.
Dall'ispezione fatta anche grazie all'ausilio di un drone è stata verificata la presenza di «blocchi di roccia che potenzialmente possono ancora muoversi. Con le precipitazioni di questi giorni non è escluso che possa cadere altro materiale. Altre zone dei Denti della Vecchia non sono state valutate, non ci sono al momento particolari segnalazioni». Ribadisce inoltre l'assenza di pericolo per edifici e vie di comunicazione.
Intanto tra gli abitanti della zona non si fa che parlare d'altro. Nessuno di chi storicamente risiede nei dintorni ricorda un evento di tale portata. Un caso raro persino per gli esperti del settore. «Nella nostra banca dati, non è mai stato registrato qualcosa di simile per questa montagna. Probabilmente nei secoli passati potrebbero essersene verificati altri, ma non ne abbiamo traccia», aggiunge Pedrazzini. «Questi fenomeni si preparano per centinaia di anni. Le precipitazioni - soprattutto quelle intense - danno poi il loro contributo, infiltrandosi e favorendo il distaccamento della roccia».
Per i prossimi giorni dunque si dovrà ancora prestare attenzione. «In funzione di come reagisce la montagna, potremo adattare la zona colpita e a medio termine l'idea è quella di riaprire il sentiero. Le vie alternative ci sono, dunque non è una situazione così drammatica».
A seguito delle verifiche di questa mattina è stato poi inviato alla Polizia cantonale il nuovo perimetro di delimitazione. E, nel frattempo, Alertswiss ha diramato un nuovo avviso. L'invito è, ancora una volta, quello di aggirate a largo raggio la zona interessata e di seguire le istruzioni dei servizi d’emergenza e delle autorità.