Cerca e trova immobili
CONFINE

Morta in casa e dimenticata. Per oltre un anno

Spegnersi a 57 anni e non per un malore, ma per fame. Il parroco: «Fine scandalosa»
Parrocchia Prepositurale S.Martino Rebbio
Morta in casa e dimenticata. Per oltre un anno
Spegnersi a 57 anni e non per un malore, ma per fame. Il parroco: «Fine scandalosa»
La solitudine, un male dei nostri tempi. Con risvolti anche drammatici andando a vedere la triste sorte di Nirvana Brkic, la 57enne trovata nel proprio appartamento a più di un anno dal suo decesso. E non in un paesino sperduto, ma in pieno centro c...

La solitudine, un male dei nostri tempi. Con risvolti anche drammatici andando a vedere la triste sorte di Nirvana Brkic, la 57enne trovata nel proprio appartamento a più di un anno dal suo decesso. E non in un paesino sperduto, ma in pieno centro città, a Como, comune da oltre 80mila abitanti.

«Una morte scandalosa», come l'ha definita don Giusto Della Valle, il parroco che ne ha celebrato i funerali oggi. Della donna si sa poco o niente. Aveva chiesto aiuto ai servizi sociali una quindicina di anni fa, riporta La Provincia di Como. Di poche parole, anche con i vicini. Frequentava una suora, che l'aveva presa a cuore, ma che a sua volta era deceduta diversi mesi fa.

Una vita venuta meno prematuramente e non per un malore. Dagli esami autoptici la donna si è spenta per inedia. È morta di fame, insomma. Nella più totale solitudine.

Ai funerali erano presenti una cinquantina di persone. Perlopiù le Autorità cittadine e qualcuno mosso da compassione. Troppo tardi, probabilmente.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE