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CANTONE«Disdetta quando vuoi», ma il contratto ha anche un lato oscuro

13.03.24 - 07:30
La singolare situazione di una coppia in cerca di casa nel Luganese che pensava di aver fatto un affare, ma non è stato proprio così
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«Disdetta quando vuoi», ma il contratto ha anche un lato oscuro
La singolare situazione di una coppia in cerca di casa nel Luganese che pensava di aver fatto un affare, ma non è stato proprio così

LUGANO - Trovare casa in Ticino non è semplice, e non lo è nemmeno lasciarla.

Così quando Giacomo*, che da diversi mesi cercava una sistemazione nel Luganese, ha trovato l'annuncio per un appartamento spazioso con vista imprendibile (e pure uno spicchio di Ceresio dal balcone!) non ha esitato un momento a chiamare il numero dell'agenzia presente sull'annuncio.

Al di là del prezzo, decisamente accattivante a fare presa su di lui e sulla sua compagna la clausola - decisamente insolita per il mercato immobiliare ticinese - che permette di abbandonare l'appartamento in qualsiasi momento dell'anno, dando la disdetta con tre mesi di anticipo.

Una bella differenza rispetto all'uscita singola annuale (a scadenza dell'anno di contratto) e che va segnalata con 6 mesi d'anticipo: «Abbiamo pensato che se non ci fossimo trovati bene, o se si fosse presentata una buona occasione d'acquisto altrove, avremmo potuto lasciare la casa con più flessibilità, insomma la cosa ci è piaciuta subito molto».

Entrati nell'appartamento, dopo poco meno di un anno ecco arrivare la prima brutta sorpresa. Con l'adeguamento verso l'alto del tasso ipotecario di riferimento di giugno 2023, l'affitto si alza praticamente da un mese all'altro di più di 100 franchi: «Non ci siamo stupiti, in fin dei conti è una cosa che poteva succedere e sappiamo che è successa a tanti altri».

Il “problema”, se così si può chiamare, emerge solo qualche mese dopo con l'annuncio di un secondo aumento del tasso a dicembre 2023: «Poco dopo ci è arrivata la raccomandata, un nuovo aumento di un centinaio di franchi che ha portato l'affitto mensile al di sopra dei 2'000 franchi. Siamo rimasti perplessi, un aumento lo si può digerire ma due - in meno di sei mesi - è dura».

Ma com'è possibile? È presto detto, a fare testo per quanto riguarda un aumento di questo tipo è la scadenza contrattuale. Nel caso di Giacomo e compagna, questa può essere ogni mese dell'anno (con i 3 mesi di “cuscinetto”). Questo significa che il locatore può anche decidere di far valere il suo diritto di aumento anche più volte in un anno.

«In generale è vero che un contratto a tempo indeterminato con una durata minima dà possibilità di una disdetta più rapida e semplice, ma effettivamente c'è il rischio che il locatore possa decidere di modificare la pigione secondo i movimenti del tasso ipotecario e dell'Indice dei prezzi al consumo (INPC)», ci spiega Céline Dellagana-Rabufetti dell'Associazione Svizzera Inquilini - Sezione della Svizzera Italiana (ASI-SSI), «in generale vale il principio che una durata più lunga dia più sicurezza a entrambe le parti».

In questi casi, si può fare qualcosa? «Sì, effettivamente c'è una possibilità per difendersi dall'adattamento del contratto in base al tasso ipotecario di riferimento e all'Inpc - sia per contratti recenti che per contratti in vigore da anni. Nel diritto di locazione vige il principio che il locatore non deve ottenere un reddito abusivo con la pigione; a oggi quello consentito è del 3,75%, ovvero l'1,75% del tasso ipotecario di riferimento al quale si può arrivare fino al tetto massimo “legale” del 2%».

«L'ASI ritiene che vi siano oggi molte pigioni che superano il reddito consentito dalla legge, e quindi un aumento del tasso ipotecario e/o dell'INPC causa o - meglio conferma - un reddito abusivo, pertanto l'inquilino può invocare il calcolo del reddito in caso di un aumento notificato, così che il locatore deve concedergli accesso ai dati per la verifica della non abusività», conclude.

E intanto Giacomo, per ora, continuerà a pagare: «Al momento non è ancora così caro da risultare fuori di testa, quindi ci adeguiamo. Altre persone nel nostro stabile, con appartamenti di metrature più grandi hanno trovato la “sorpresa” decisamente meno sostenibile con un affitto schizzato a quota 3'000 franchi... E per fortuna, a marzo, il tasso non è stato adeguato verso l'alto».

* vero nome noto alla redazione

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COMMENTI
 

bambinoalto 1 mese fa su tio
Ah beh, l'anno scorso ho ricevuto un aumento del 27.7 % causa fantomatiche apocalittiche lievitatzioni del costo energia (elettrico, legno, nafta) a largo spettro. Giocato il giochetto fina alla imminente scadenza e poi ciao ciao... certi locatore pensano che tutti non abbiano possibilità di scelta, solo perché non si vantano delle propria influenza :-). Sempre tenere d'occhio le scadenze, occhio sul mercato e scadenze di disdetta corti, anche se il rischio di ricevere la disdetta a breve termine è più alta...ma in sede di ufficio di conciliazione i furbetti avranno sempre la peggio, e un anno di tregua la ottieni

Noel 1 mese fa su tio
il fatto di valutare l'abusività per ovviare al problema dovrebbe essere d'obbligo e menzionato in tutti i tipi di contratti. In questo modo si evita la possibilità che qualcuno ne abusi. Molto semplice basta aver coraggio di farlo.

Onorina 1 mese fa su tio
Già l'annuncio per un appartamento spazioso con vista imprendibile sul Ceresio ad un buon prezzo dovrebbe rendere più attento l'interessato. Infatti in questo caso è proprio il contratto a tempo indeterminato con una durata minima che permette al proprietario di modificare la pigione. Prima di firmare è sempre meglio controllare tutto.

Trionfx 1 mese fa su tio
Vergognoso, io dopo due volte al rialzo, me ne sono andato (dopo solo due anni). In altri casi bisognerebbe smettere di pagare in accordo con gli altri inquilini

Dylan Dog 1 mese fa su tio
Risposta a Trionfx
Si bravo!! Ma pensi che i proprietari di case non abbiano a loro volta ricevuto degli aumenti? Perché l'inquilino deve sempre pensare di avere ragione? Comunque dici bene, se non vi va l'affitto, fuori dai piedi!

Rigel 1 mese fa su tio
Risposta a Dylan Dog
Come spiegato nell'articolo, bisognerebbe verificare quanto rende al proprietario il suo immobile. Troppo spesso ci sono dei guadagni esagerati. Altra nota dolente: come per tutto il resto, in Ticino i costi di tutte le voci nel bilancio familiare sono esagertati se rapportati agli stipendi. Arriverà il giorno (lo vedo molto vicino) in cui l'economia del Cantone si fermerà perchè la maggior parte degli abitanti non avrà più denaro da far circolare, una volta pagati i contii obbligatori....
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